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Mixer
/ MAGGIO 2018
RISTORAZIONE
Gavi DOCG
di Andrea Matteucci
IMPORTANTE BIANCO IN UNA
REGIONE QUASI INTERAMENTE
DEDICATA AI ROSSI, IL GAVI DOCG
È UNO DEI VINI PIÙ APPREZZATI E
CONOSCIUTI ANCHE AL DI FUORI
DEI CONFINI NAZIONALI.
GIUNTO AL TRAGUARDO DEI SUOI
20 ANNI IN VESTE DOCG IL GAVI
SI FESTEGGIA IN GRANDE STILE,
REGALANDOSI UNA NUOVA
ETICHETTA ISTITUZIONALE
L
o si potrebbe definire, bonariamente e posi-
tivamente, una mosca bianca (o una pecora
nera): è il Gavi DOCG, importante bianco pie-
montese, ma dalle influenze liguri, in una terra
sostanzialmente votata ai rossi, robusti e di corpo. E
forse questa sua unicità è una (non certo l’unica) delle
sue fortune: il Gavi DOCG non ha infatti quasi nessun
concorrente con le medesime caratteristiche. Non si
pensi però che sia un vino banale che, in mancanza di
competitors, abbia una facile diffusione e non meriti
la fama che lo contraddistingue.
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE
Prova ne sia che il Gavi festeggia i suoi primi 20 an-
ni DOCG con una nuova etichetta istituzionale, e il
suo Consorzio di Tutela taglia il suo 25° traguardo.
Vino e associazione, queste, che vanno a braccetto
percorrendo strade comuni, volte al miglioramento
e alla sostenibilità ambientale della produzione viti-
vinicola, alla vigilanza nella commercializzazione in
Italia e all’estero e alla valorizzazione e promozione
NUMERI CHE CONTANO
Sono più di 80 i produttori di Gavi DOCG (un vino di
origini antiche, se si pensa che le sue prime notizie scritte
risalgono al lontanissimo 972), appartenenti a 11 comuni
della provincia di Alessandria; più di 1500 gli ettari di vigneti
a lui destinati, per un’esportazione complessiva (in oltre 70
paesi in tutto il mondo) che rappresenta circa l’85 per cento
della produzione totale, a conferma di un alto indice di
gradimento e notorietà da parte dei consumatori esteri.
dell’immagine del Gavi attraverso la partecipazione
a fiere e all’organizzazione di corsi e workshop.
TRA LIGURIA E PIEMONTE
Sono quattro le declinazioni del Gavi DOCG (fermo,
frizzante, spumante e riserva), chederivanoda unuvag-
gio, Cortese autoctono al 100%, coltivato all’interno
di un’area geografica (la zona è quella meridionale del
Piemonte, al confine con la Liguria) prevalentemente
collinare dove si incontrano i venti che soffiano dal mar
ligureelenevidell’appennino,econferisconoalGavica-
ratteristichediprofumoecorpopressochéuniche,
grazie a inverni freddi e a estati calde e ventilate.
Eccellenza e qualità
nel grande
bianco piemontese