APRILE 2016
Mixer
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parte del consumatore, la conseguenza è un danno
economico e d’immagine. A volte non è nemmeno col-
pa dell’esercente: ad esempio, l’I Loft Cafè è un locale
in via Pompeo Mariani 4, Milano. Bel design, ottimo
aperitivo, musica dal vivo. Il problema è che cercando
su Google l’indirizzo si rischia seriamente di finire
in via Mariani Pompeo 4, dall’altra parte della città.
Inoltre, digitando il nome dell’esercizio, ci si imbatte
in diversi altri Bar quasi omonimi.
Per evitare di disorientare (letteralmente) il potenzia-
le cliente, bisogna appurare che la vostra attività sia
correttamente geolocalizzata. Basta andare su Google
Maps, cliccare su “Aggiungi la tua attività commer-
ciale” e seguire la procedura, totalmente gratuita (ci
mancherebbe altro). I campi vanno compilati con cura,
dato che se Google ritroverà in diversi altri siti i dati
corrispondenti alla tua attività sarà più probabile che
essa venga messa in evidenza su Maps.
H
COME HACKING
Gli hacker sono “smanettoni” dell’informatica capaci
di violare i sistemi di sicurezza di computer e siti in-
ternet per gli scopi più diversi (dal mero furto di dati
personali alla lotta per la salvaguardia delle libertà
dei cittadini, passando per lo spionaggio governativo).
Non preoccupatevi: nessuno qui ritiene che in futuro il
titolare del Bar 2.0 dovrà necessariamente diventare un
mago dei computer. Ma ormai i significati del verbo “ha-
cking” hanno travalicato di molto i confini
dell’informatica. Si possono“hackerare”una
credenza dell’Ikea per ottenere un mobile
da bar sui generis, oppure un tiramisù per
creare un dessert fuori dagli schemi. Il noto
cocktail “negroni sbagliato”, per certi versi,
nonè altrocheun “foodhack”
ante litteram
.
Soprattutto in tempi di crisi, anche gli
esercenti più creativi possono diventare
– in questo senso – “hacker”, reinventando
ricette, ma soprattutto ripensando oggetti
comuni o materiali di recupero per scopi
totalmente nuovi, rendendo il locale più
ecologicamente sostenibile, originale e in-
teressante agli occhi dei clienti. Qualche
esempio ce lo fornisce, come sempre, il
Web, che pullula di idee e consigli per
“hackerare” più o meno qualsiasi cosa:
dalle bottiglie di plastica utilizzate come
“lampade naturali” nelle Filippine alle
istruzioni per semplificare con poco – e
a costo zero – la propria quotidianità.
La personalizzazione “fai-da-te” non è
un fenomeno nuovo, ma mai come oggi