ASOT 650 Utrecht
collaborazioni con service e case produttrici di luci, impianti audio e ledwall.
Sono quindi anche le partnership che oggi fanno la differenza. Ma la vera que-
stioneèun’altra: in Italia c’èdavvero l’intenzionee la volontàdimettere in can-
tiere un evento di tale portata? Forse sì. Ma sempre a spese ridotte e lasciando
tante cose indietro, con investimenti burocratici ingestibili e affitti delle loca-
tion alle stelle. Del resto non è necessario arrivare ai livelli dell’ASOT, almeno
non nell’immediato. Servirebbe tuttavia un impegno comune, la creazione di
stage design innovativi anche se piccoli, per dar luogo a un vero e proprio show,
preparando i contenuti e programmando musica e luci per tempo. Tutto ciò che
sta intorno, e le “spese accessorie”, non sembrano interessare ai promotori
italiani. La differenza sta proprio in questo: nella visione di insieme. I festival
che hanno successo in un prodotto non “spendono” bensì “investono”; dalla sce-
nografia, che alla fine risulta fondamentale per la buona riuscita dell’evento, a
tanti altri dettagli.La dice lunga la testimonianza di un vj presente all’interno
del Mainstage di Jaarbeurs: “In Italia un ledwall è considerato un accessorio,
mentre in Olanda la scenografia è un elemento chiave per far vivere l’evento
con l’udito e parallelamente con la vista”, spiega. “Se fosse importante solo
l’aspetto strettamente musicale potrei benissimo starmene a casa con delle
cuffie, no?”. Anche l’occhio, si sa, vuole la sua parte. E se migliaia di persone
partecipano a questi eventi e vogliono tornarci, forse non è solo per lamusica.
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In Olanda, l’ASOT di
Utrecht ha puntato per
l’ennesima volta
sull’abbinamento
suono e luci
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