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GIU. LUG. 2017

38

IN CUCINA

DI ELENA CONSONNI

Non

chiamateli

avanzi!

La Legge Gadda ha

regolato una pratica già

parzialmente diffusa nei

ristoranti, agevolando sia

la devoluzione benefica

che la possibilità di

asportare quello che

resta nel piatto

D

allo scorso settembre è

entrata in vigore in Ita-

lia la legge 166/2016

- meglio nota come

Legge Gadda - finalizzata alla ri-

duzione dello spreco e che incen-

tiva e promuove il più possibile la

donazione, la trasformazione, la re-

distribuzione delle eccedenze non

solo alimentari lungo tutta la filiera.

Una legge che mira a contrastare il

fenomeno crescente della povertà

anche attraverso la lotta allo spreco

alimentare, che in Italia ammonta

a circa 16 miliardi di euro all’anno,

che corrisponde all’1% del PIL.

Nella legge è descritto il meccani-

smo della «cessione a titolo gratuito»

delle eccedenze alimentari in favore

di enti pubblici e privati che perse-

guono, senza scopo di lucro, finalità

civiche e solidaristiche. Questi sono

a loro volta obbligati a destinare

gratuitamente le eccedenze rice-

vute, in via prioritaria, a soggetti

indigenti o, in caso di inidoneità

all’uso umano, all’alimentazione

degli animali o al compostaggio.

Gli esercenti del commercio alimen-

tare e la somministrazione di cibi

e bevande possono donare diverse

categorie di alimenti a patto di ga-

rantire, sino al momento effettivo

della cessione, la sicurezza igieni-

co-sanitaria dei prodotti da dona-

re, attraverso l’adozione di prassi

operative corrette. Gli alimenti da

cedere devono essere selezionati

sulla base del rispetto dei requisiti

igienico-sanitari e quelli idonei per

il consumo umano devono essere

mantenuti ben separati da quelli

che non lo sono.

La legge prevede anche delle mi-

sure premianti per i ristoratori che

decidono di adottare questa buona

(anche in senso umanitario) prati-

ca: per gli operatori che effettuano

delle donazioni sono previsti degli

sgravi fiscali, mentre i Comuni sono

invitati ad applicare delle riduzioni

sulla tassa dei rifiuti, dal momento

che devolvendo le eccedenze si ri-

duce il volume di rifiuto conferito.

QUELLO CHE RESTA, SI PORTA

A CASA

Il provvedimento promuove anche

la pratica della doggy bag (così si

chiama il contenitore per ciò che

avanza al ristorante) al fine di ac-

crescere la consapevolezza dei cit-

tadini e incentivare buone pratiche

di consumo.

In una ricerca condotta da Last Mi-

nute Market, emerge che gli italiani

sono molto sensibili al tema dello

spreco nel fuori casa: il 92% dei

clienti complessivamente ritiene

che lo spreco di cibo all’interno

dei ristoranti sia dovuto al fatto che

la gente non mangia tutto quello