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DI FABIO ABATI

GIU. LUG. 2017

42

QI

La moda pericolosa del pane

a “lievito free”

Pane e pizza, attenzione alle fermentazioni spontanee: sono un reato!

“Negli ultimi anni il busi-

ness ha “sfornato” un nuo-

vo tipodi lievito–conferma

Nuciari - Il lievito ricavato

dalla fermentazione spon-

tanea”.

Aggiunge il poliziotto

esperto in frodi alimentari:

“Per realizzarequesti impa-

sti, si parte da colture che

spontaneamente si svilup-

pano, fermentando in bot-

tiglie contenenti una solu-

zione di acqua e zucchero,

pezzi di frutta, in laborato-

ri non adeguati, gestiti da

soggetti che spesso non

hanno alcuna formazione

microbiologica specifica”.

“È da sottolineare – conti-

nua Nuciari - che le colture

“spontanee” sono senza al-

cun controllo e che, molto

probabilmente, viene sot-

tovalutato il pericolo che

L

e Polizie anno-

narie di mezza

Italia e la sezio-

ne frodi alimen-

tari del Corpo forestale del-

lo stato hanno lanciato un

allarme rivolto a consuma-

tori e operatori del settore:

nel mondo della panifica-

zione e nelle pizzerie sono

in commercializzazione

prodotti realizzati con la

tecnica delle cosiddette

fermentazioni spontanee

(WildYeastWater),chepre-

tenderebbero di sostituire

il lievito industriale ‘sac-

charomy cescerevisiae’.

Si tratta di una pratica sem-

pre più diffusa, mossa an-

che un po’dallemode, utile

per creare impasti per pane

e pizza sempre soffici e a

buon mercato ma aggiun-

gendo la dicitura “senza

lievito” o “senza lievito ag-

giunto”.

Ma attenzione: questi pro-

dotti potrebbero contenere

microorganismi pericolosi

anche per la salute. Un im-

prenditore che immettesse

quindi sulmercatoprodotti

“lievitati” in questa manie-

ra rischierebbe, oltre che

un provvedimento ammi-

nistrativo, molto probabil-

mente anche un processo

penale perché, mediante

pubblicità ingannevole

(violazione art. 1 com-

ma2, art.6 DL145/07), non

informa il consumatore,

soprattutto quei soggetti

che presentano allergie ai

lieviti e che si illudono ef-

fettivamente di consumare

prodotti senza lievito.

A sua volta, la dicitura sen-

za lievito aggiunto non è

trasparente e trae altret-

tanto in inganno in quanto

implica la

nonaggiuntavo-

lontaria, ma non esclude

assolutamente la presenza

del lievitonell’impasto stes-

so proprio come contami-

nante naturale provenien-

te dal locale.

Come dire: “io non ce l’ho

messo ma c’è lo stesso e

non ne sono responsabile!”

I soggetti allergici rischia-

no moltissimo e non sono

tutelati in nessun modo.

È l’avvertimento che lancia,

tra gli altri, Piero Nuciari,

agente scelto di Polizia Lo-

cale, autore di numerosi te-

sti in materia commerciale,

che da anni si occupa di Po-

lizia annonaria, animatore

del blog www.pieronucia-

ri.it/

sempre ricco di notizie

provenientidamondofood.

IL PARERE DELL’ESPERTO