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Sul fronte, appunto della

ri-

storazione

, indicazioni po-

sitive arrivano dalla prima

edizione dell’

Osservatorio

METROnomo

, creato da

Me-

tro Italia

in collaborazione

con

IEFE Bocconi

, una sur-

vey su un panel di

oltre 300

PMI

del settore. sul fronte

della sostenibilità che è uno

dei temi portanti di EXPO.

In chiave di azioni concrete,

molto gettonate la

raccolta

differenziata (88%)

, l’utiliz-

zo di

dosatori (73%)

, la

ridu-

zione degli sprechi

(70%)

.

Seguonobottiglie riutilizzabili

o

a rendere (63%)

, prodotti a

kilometro zero (62%)

,

mate-

riali ecologici (60%

), appa-

recchiature a

basso consumo

energetico (56,5%)

.

“L’importanza della sosteni-

bilità come leva strategica è

estremamente positiva” ha di-

chiarato

Fabio Iraldo

, diretto-

re di ricerca

IEFE Bocconi

.

Ma queste azioni hanno poi

un reale (o percepito) impatto

sugli interlocutori chiave? In

generale il

riscontro è positi-

vo

: per il

71%

dei rispondenti

le iniziative ambientali hanno

contribuito ad una maggior

soddisfazione dei clienti

,

mentre il

64%

ritiene che ab-

biano migliorato

l’immagine

aziendale

. Un po’ più tiepidi

rimangono gli intervistati nel

trovare un collegamento con

nuoveopportunità commer-

ciali (50%)

.

“Questi ultimi dati sono inco-

raggianti anche se l’ambizione

è quella di alzare la percen-

tualedeimolto soddisfatti, più

bassa rispettoa colorochenel-

le risposte si sono dichiarati

abbastanza soddisfatti – ha

proseguito Iraldo –. A que-

stoproposito si può ipotizzare

che una comunicazione più

strutturata possa fare la diffe-

renza: il 42% degli intervistati

non compie nessuna azione

specifica in merito”.

METROnomo

propone un

vero e proprio decalogo per

valorizzare la sostenibilità co-

me differenziale competitivo,

con concetti che spaziano da

“cosa proporre in tavola” (ad

esempio, alimenti di produ-

zione biologica integrata), a

“gestire la struttura in chiave

green” finoa “organizzarsi per

migliorare” e “comunicare il

proprio impegno”.

L’IMPORTANZA

DELL’ITALIAN STYLE

Elementi di innovazione sicu-

ramente importanti, ma quel-

lo che si aspetta il visitatore,

soprattutto straniero, è una

buona dose di

Italian Style

.

Che significa design, gusto, e

capacità di interpretare le esi-

genze del cliente in maniera

originale e nuova.

“Parlando di qualità – ag-

giunge dal suo punto di os-

servazione

Paolo Marchi

,

ideatore di

Identità Golose

– le difficoltà più grandi che

incontra il Made in Italy oggi

derivano dalla scarsa capaci-

tà di operare come sistema.

A differenza di altri paesi

nostri concorrenti (come la

Francia, ma non solo), siamo

forti sui singoli prodotti ma

molto meno nel difendere la

‘italianità’ nell’insieme. Negli

USA, ad esempio, moltissime

persone pensano che la pizza

sia una specialità americana,

per non parlare dei prodotti

più o meno contraffatti o dei

vini prodotti in diverse parti

delmondoconvitigni italiani”.

“Eppure – prosegue Marchi

– nel mondo c’è tantissima

voglia di Italia e si tratta di

un’attenzione informata e

consapevole. Nel mio ultimo

viaggio in Oriente mi sono

sentito porre domande molto

particolareggiate sugli ultimi

sviluppi della cucina italiana

contemporanea, molto al di

là dei piatti o dei prodotti più

tipici. Eppure in pochi, fuori

dal settore, sanno che l’Italia

88%

la percentuale di chi,

nell’ambito della survey

effettuata da Metro Italia

e IEFE Bocconi, ritiene la

raccolta differenziata una

delle azioni sostenibili più

concrete

62%

l’apprezzamento rivolto alla

sostenbilità del km 0

71%

la percentuale degli

intervistati convinti che le

pratiche sostenibili abbiano

un buon impatto sulla

clientela

OSSERVATORIO