Quanto questo approccio in-
novativo possa essere strate-
gico per il sistema Italia lo si
può vedere dall’esempio del
caffè
, al quale è dedicato uno
dei 9cluster, ealle sinergieche
potrà creare con
Host2015
,
che si tiene nell’adiacente
quartiere fieramilano
dal 23
al 27 ottobre
– proprio verso
il gran finale di EXPO – le cui
areeCaffè-ThèeBar-Macchine
Caffè-Vending sono il punto
di riferimento mondiale per il
comparto con il SIC – Salone
InternazionaledelCaffè. La ra-
gione di questa grande aspet-
tativanei confronti dell’evento
è che esiste nel mondo una
grande voglia di lifestyle ita-
liano. In questa seconda parte
ci focalizzeremo su come le
aziende stannorispondendoa
questa sfida e quali strategie
stanno sviluppando.
PIÙ SERVIZIO E PIÙ
TECNOLOGIA
Sulla competenza di prodotto
il fuori casa italiano è un’ec-
cellenza riconosciuta: secon-
do molti operatori un’area
di miglioramento è rappre-
sentata dal servizio. Questa
per esempio l’opinione di
Franco Manna
, Direttore
generale del
Gruppo Sebe-
to
(
Rossopomodoro, Anema
& Cozze, Pizza e Contorni,
Rossosapore, Ham Holy
Burger
): “In Italia la tipolo-
gia di ristorazione non è a
catena, ma ha un’impronta
familiare. Nel nostro Paese
si è puntato in particolare
sulla competenza e sulla
conoscenza molto forte del
prodotto. Inoltre, un ruolo
fondamentale è giocato dal-
la cucina regionale, che ha
permesso alla ristorazione
di essere variegata. Mentre
all’estero viene privilegiato
il servizio. In particolare i
ristoranti sono più perfor-
manti a livello di servizio,
che sul prodotto”.
“Questo accade perché in
Italia il cliente stesso è più
attento al prodotto, meno al
servizio. Noi, che siamo pre-
senti negli Stati Uniti, in UK,
in Arabia Saudita, in Turchia,
vediamo queste differenze –
prosegue Manna –. Nel Re-
gno Unito ad esempio, se
serviamo prima un piatto di
pasta a un commensale e l’al-
tro, invece, attende la pizza
(perché in cucina sono due
diverse linee di produzione),
riceviamo immediatamente
una lamentela. Per un cliente
italiano una situazione del
genere è normale, per un
cliente estero no. Ma anche
in Italia la tendenza del fu-
turo è lavorare sul servizio.
Quando avremo raggiunto
il punto di eccellenza, mi-
gliorando il servizio, avre-
mo vinto la scommessa. E,
per migliorare il servizio,
è necessario avviare anche
un investimento tecnologi-
co, perché in cucina sono
coinvolte diverse zone di
produzione”.
Un caso studio di come all’e-
stero la tecnologia si integri
OSSERVATORIO
IL CLUSTER DEL CAFFÈ