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tradizionale e lontano dai nuovi consumatori”.

“Anche dopo aver analizzato i diversi sotto-

comparti – aggiunge il Vice Presidente di

Al-

tagamma

,

Armando Branchini

– emerge un

quadro prospettico sostanzialmente univoco:

per far mantenere al sistema italiano del de-

sign la leadership industriale è necessario un

ripensamento complessivo del modello di bu-

siness, che deve orientarsi verso la parte più

bassa della filiera, verso il mercato. Altrimenti

è molto difficile prevedere una crescita delle

dimensioni aziendali medie e il passaggio da

mono-specialisti a pluri-specialisti”.

Design e ospitalità, un passo avanti?

Parlando di comparti, il discorso si può applicare

anche al contract? E più in generale al mondo

dell’ospitalità professionale?

In realtà, come abbiamo già discusso in prece-

denti Osservatori, questo è un percorso che il

settore dei layout e complementi per l’ospita-

lità ha già, almeno in parte, affrontato.

Sono

stati soprattutto i preparativi per EXPO a

stimolare l’evoluzione del modello italiano di

ospitalità

, che oggi si sta definendo sempre più

come una “terza via” tra le tradizionali strutture

familiari – accoglienti e a misura d’uomo, ma

spesso limitateda scarsa innovazione emancanza

di mentalità manageriale – e le grandi catene

internazionali, efficienti ma talvolta senz’anima.

È quanto è emerso, per esempio, dal recente

workshop Sempre Aperti

che

HostMilano

ha

organizzato in collaborazione con il Comune di

Milano. Dedicato a

Storia, stile e stellenell’ospita-

litàd’eccellenzaaMilano

, il workshop ha offerto

agli operatori mondiali in arrivo per EXPO un

insight nel modello italiano di ospitalità, con

la presenza di un panel di autorevoli relatori.

FrancoD’Alfonso

, Assessore al Turismo del

Co-

mune di Milano

, ha parlato di flussi, iniziative

e territorio mentre

Davide Oldani

, chef stellato

e patron del ristorante D’O, ha portato la sua

esperienza di “cucina pop” che fonde tradizione

italiana e contemporaneità.

“L’accoglienza incomincia quando apri la porta:

di casa tua come del ristorante o hotel dove

lavori – ha detto Oldani –. E in questo noi ita-

liani siamo veramente bravi. Nel nostro DNA

c’è sempre stata la famiglia, che porta con sé il

senso del valore della tavola, del parlare a tavola:

questo ci ha portato a essere un Paese che fa

accoglienza e sa ospitare le persone”.