cializzazione quasi ossessiva su un prodotto,
artigianalità e localizzazione. I pub tradizionali
offrono birre e sidro artigianali o si trasfor-
mano in brew pub e vanno per la maggiore
i Gin Bar, come il Powder Keg di Sydney,
l’Howling Owl di Adelaide, l’Ox di Canberra
e The Gin Palace di Melbourne. “Molti gin so-
no ora prodotti localmente utilizzando piante
autoctone, quali il mirto, il limone, l’acacia,
il pepe rosso e alcuni tipi di solanacee”. A
Brisbane, il Substation No 41 serve oltre 500
tipi di rum, a Sydney il Bloody Mary’s ha in
menu innumerevoli varianti preparate con
alcolici diversi, mentre “il Matso’s a Broome
serve birre e sidri tipicamente australiani, tra
cui birre al mango e al litchi e un sidro di
produzione propria al lime del deserto e allo
zenzero selvatico”.
Sono tendenze che stanno cambiando profon-
damente il mondo del bar come conferma
Leiti
Hsu
di ritorno dal convegno annuale “Tales of
the Cocktail” di New Orleans. Dopo i birrifici
arrivano le microdistillerie di whisky e nel bere
mixato si afferma l’uso di erbe, spezie e fiori “con
moderazione perché complicate da reperire con
regolarità”. Sul fronte del gusto “la gente si sta
allontanando dai sapori dolci: i gusti vegetali e
affumicati vegetali sono sulla cresta dell’onda”.
Tanto che i cocktail classici più dolci vengono ri-
visitati “sostituendo il liquore per conferirgli quel
gratificante tocco di salmastro od amarognolo”.
Però “cresce anche l’interesse verso i distillati
esotici e provenienti da Paesi inusuali” come i
sudamericani Mezcal e Pisco. Più in generale
“viviamo una specie di rinascita del cocktail e i
drink vengono rimodellati con creatività. I bar
più quotati sono quelli che davvero scelgono
l’innovazione in termini di drink serviti, di in-
gredienti e di formati”.
Hi-tecH e artigianalit
À
Il ritorno verso il saper fare con ingredienti na-
turali, magari cresciuti nel retro del bar, quasi
a voler richiamare un passato mitico, convive
– ed è tipico del nostro tempo - con l’uso delle
tecnologie, come tablet per ordinare dal tavolo
o App di pagamento e prenotazione.
Dice
Leiti Hsu
“L’hi-tech è sempre più presente
nel settore alimentare: Cups è un’app che con-
sente, con una iscrizione mensile, di consumare
un illimitato numero di tazze di caffè presso i
locali aderenti”.
IL SUBSTATION
N°41 SERVE OLTRE
500 TIPI DI RUM
Bar, MacchineCaffè, Vending
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SPECIALE HOST
OTTOBRE 2015