presentarli e nei concept che li ospitano.
«La rinascita del bar inizia proprio da quella in-
novazionedi prodottoedi servizio che abbiamo
avuto modo di vedere a Host 2013 – riprende
Figura. – E innovazione vuol dire anche aprir-
si a un’offerta alternativa che trova sua ragion
d’essere nel fatto che i consumatori accettano
sempre più luoghi ibridi e non necessariamente
legati a identità di prodotto, come può essere
il caffè al bar».
Innovazione di servizio vuol dire ad esempio,
per un bar che finora abbia puntato sulla fascia
del mattino e in particolare sulla colazione –
quella più colpita dal calo dei consumi, come
accennato sopra – portare le bevande calde in
occasioni diverse. Se da un lato questo fattore
aumenta sicuramente la concorrenza, dall’altro
“esportare”lebevandecaldefuoridaitradizionali
ambiti aiuta il bar a competere anche su altri
consumi, come lo snack o il serale.
«La sfida più grande del bar – conclude Matteo
Figura – sarà conciliare le nuove occasioni di
consumoconilmantenimentooilconsolidamen-
to della colazione, che continua a rappresentare
la quota parte maggiore di visite. Nell’ultimo
periodo gli italiani hanno riscoperto il valore
dellacolazioneanchecomemomentodiincontro
e convivialità familiare: il consumo domestico
della colazione non è solo una conseguenza di
scelte di spesa più oculate ma ha driver diversi.
In questo caso, l’opportunità del bar sta nel sa-
per ricreare esperienza e convivialità anche in
un’occasione vissuta finora inmodo soprattutto
funzionale».
LA RISPOSTA: DALL’ESPERIENZIALITÀ
ALL’IBRIDAZIONE DEI LUOGHI
Se da un lato si va verso e l’originalità, dall’altro
peribar“generalisti”laspecializzazionesignifica
nonpiùsoloospitareprodottidiversinellostesso
puntodi consumo: oggi, eancoradi piùdomani,
il bar diventa un locale multi-specializzato, in
gradodi “cambiarepelle”nell’arcodellagiornata
e della settimana per rispondere in modo pun-
tualeallenuove richiestedi consumospecifiche:
da breakfast & break la mattina, a lunch bar,
a lounge bar la sera. Anche per rispondere in
modo più efficace alla doppia concorrenza del
low-cost (take-away, ecc.) e dei canali alternativi
(GDA, casa, self-service).
Per rispondere alle esigenze dei target più gio-
vani – ma anche dei 30-40enni trendy e “tecno-
logizzati” – si sta delineando il nuovo concetto
dello Smart Bar: un ambiente “trasformista”
dove, grazie all’interazione fra persone e tec-
nologia, l’atmosfera cambia secondo i momenti
della giornata favorendo diversi livelli e tipi di
socializzazione, in un mix di virtuale e reale.
Una varietà di sedute e di assetti enfatizza i di-
versimodi di vivere l’esperienzabar: al bancone,
in privato, o in piccola compagnia, ma sempre
connessi, e sempre immersi nella tecnologia:
superfici interattive consentono la telepresenza
e l’accesso a informazioni di vario tipo.
In questa linea si inserisce anche il fenomeno
del temporary bar, un bar temporaneo che le
aziende affittano se vogliono creare eventi e
promuovere i propri prodotti utilizzando un ca-
nale diverso, quello del fuori casa o vogliono
DICEMBRE-GENNAIO 2014
Mixer
75
A SINISTRA IL CYBER BAR
PRESENTATO A HOST
DA COSTA GROUP IL
TAVOLO È UNA STORIA
CHE PARLA DI CIBO,
SU CUI PROIETTARE
TEXTURE CANGIANTI E
TRIDIMENSIONALI, LA
FILIERA DEI PRODOTTI SI
LEGGE DIRETTAMENTE
SUL CELLULARE. QUI
SOPRA L’CE BAR
REALIZZATO DALLA
FEDERAZIONE ITALIANA
PASTICCERIA, GELATERIA E
CIOCCOLATERIA A HOST
OSSERVATORIO