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28 Giugno 2019Consumi in calo, produzione in crescita. Si può sintetizzare così l’andamento del comparto dei salumi in Italia, evidenziato in occasione dell'assemblea annuale dell’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria (Assica).
Il consumo procapite - precisa l’Ansa - si è attestato a circa 10,7 kg, in flessione dello 0,9%, mentre restano le preferenze degli italiani rispetto all’anno precedente: al primo posto si conferma il prosciutto cotto con il 26,4%, seguito dal crudo con il 21,8%, dalla mortadella/wurstel con il 19%, dal salame con il 7,9% e dalla bresaola con l'1,4%. Chiudono gli altri salumi con il 23,6%.
Sul fronte della produzione, invece, il 2018 ha registrato una importante crescita (+3,9%) nella produzione di prosciutti crudi stagionati e (+4,0%) in valore per 2.273 milioni di euro. Il prosciutto crudo stagionato è divenuto così il principale salume prodotto con riferimento ai volumi oltreché ai valori. Nel 2018 è proseguita, per il quinto anno consecutivo, la crescita dello speck, la cui produzione è arrivata a quota 35.900 ton (+4,1%) per un valore di 357,6 milioni di euro (+4%).
In aumento anche la produzione di salame che, anche beneficiando della buona performance dell'export, è salita a 112.100 ton (+0,8%) per un valore di 944,6 milioni di euro (+1,5%). Solido aumento per la bresaola, che ha chiuso il 2018 con un +3,4% in quantità per 17.900 ton e un +3,7% in valore per 280,6 milioni di euro. Andamento cedente, invece, per la pancetta, che nel complesso dei dodici mesi ha visto la produzione fermarsi a quota 51.200 ton (-2,1%) per un valore di 229,3 milioni di euro (-1,6%). In calo anche la coppa 43.000 ton (-0,6%) per 321,1 milioni di euro (-0,2%). Trend cedente anche per la produzione di mortadella, fermatasi a 164.800 ton (-0,9%) per un valore di 661,8 milioni di euro (-0,5%) e per quella di wurstel, scesi a quota 60.500 ton (-1,2%) per un valore di circa 184,8 milioni di euro (-1,6%).
“Il 2018 - ha commentato ad Efa News il Presidente di Assica, Nicola Levoni, appena riconfermato nel mandato - ha segnato un incremento dei livelli produttivi del settore suinicolo, caratterizzato tuttavia da consumi stagnanti e da un rallentamento della crescita delle esportazioni. In questo contesto mutevole e volatile, abbiamo proposto soluzioni alla nostra politica che, con tempestività e impegno ha messo a punto con noi risposte concrete. Registriamo dunque con estremo favore la previsione nel Decreto Emergenze in agricoltura di un apposito fondo per l’ammodernamento, l’innovazione e la promozione del settore suinicolo. Un segnale di attenzione tempestivo, concreto e niente affatto trascurabile. E l’approccio trasversale a tutte le forze parlamentari e di Governo con cui è stato portato avanti questo provvedimento ci conferma ancora una volta di quanto il nostro settore e l’agroalimentare tutto siano effettivamente al centro del rilancio del nostro Paese”.
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A cura di Rossella De Stefano
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