tecnologia

23 Ottobre 2019

Estonia: tecnologica e business friendly

di Riccardo Sada


Estonia: tecnologica e business friendly

Incubatore per startup e link per nuovi e interessanti mercati. Ecco cos’è l’Estonia per gli imprenditori: una nuova America. Con il suo progetto di eresidency, lanciato meno di cinque anni fa e presentato anche presso il palazzo della Regione Lombardia a Milano grazie all’intervento dell’ambasciatrice estone in Italia, Celia Kuningas-Saagpakk, la piccola nazione affacciata sul Mar Baltico punta ad attrarre ancora investitori da tutto il mondo, in modo particolare dall’Italia. Oltre 50mila persone, per lo più da territori vicini (Lettonia, Lituania, Finlandia, Norvegia e Russia) ma anche lontani (l’Italia è decima al mondo con oltre 2 mila investitori), hanno aderito all’iniziativa nata con l’obiettivo primario di attrarre aziende e capitali stranieri. Non a caso, il 68% delle richieste presentate ha il business come motivazione. Ad oggi sono più di 6000 le nuove imprese avviate con l’e residency, di queste 295 sono italiane: c’è uno spazio infinito per l’Horeca, per iniziative di co-brand e un occhio di riguardo nei confronti della ristorazione 2.0, perché l’Estonia guarda sempre avanti sfruttando la tecnologia per ogni evenienza. Il Paese non è in grado di aumentare la propria popolazione e ha pensato di farlo online.

UN PAESE BUSINESS-FRIENDLY
La residenza elettronica non è equiparabile alla cittadinanza o alla residenza tradizionale in termini di diritti. Gestire poi un’impresa a distanza è relativamente semplice ed economico. Bisogna solo dimenticare la burocrazia italiana e pensare che il settore della ristorazione, e dell’export legato al food, possa essere migliorato e accelerato. Un’interessante opportunità per quei marchi, anche legati al franchising, che cercano una nuova ribalta, un nuovo ponte che porti a nuovi territori. In Estonia si guarda molto allo stile dei locali pubblici legati al food & beverage intercontinentale, quindi chi ha idee, spunti, investimenti da fare è ben accetto. Il pubblico esercizio è in piena espansione e dialoga quotidianamente con i paesi confinanti: è il luogo ideale per investimenti orientati all’esportazione, alla ricerca e allo sviluppo. Renè e Danilo del ristorante La Dolce Vita di Tartu spiegano le differenze sostanziali riscontrate a livello lavorativo rispetto all’Italia: “C’è molta richiesta di figure altamente professionali, nella ristorazione. Per quanto riguarda la burocrazia non c’è paragone, l’Estonia ha il tasso di start-up pro capite più alto al mondo. Inoltre, si può guadagnare un buono stipendio, specialmente in relazione al costo della vita”. Tuttavia, perché – o per chi – possa essere davvero conveniente è presto detto: l’Estonia nel settore IT è in netta crescita, grazie alla competitività del proprio sistema fiscale è prima nella classifica Ocse. Tra i suoi plus c’è la digitalizzazione: la Rete è un diritto (Skype è stato creato qui), con la carta di identità elettronica si può accedere a qualsiasi servizio e gli attacchi informatici sono scongiurati da un sistema di difesa che ormai è un modello anche per nazioni progredite come Cina, Usa e Israele.

IL FRONTE FISCALE
Un emendamento consente alle aziende registrate in Estonia di aprire un conto in qualunque Paese dello spazio economico europeo. Quindi, per dire basta alle trafile italiane, stop a certe procedure e per tentare nuove strade anche a livello fiscale ecco la corporate tax al 20 per cento, che si applica però solo a dividendi ed emolumenti, e non ai profitti reinvestiti (questi sono esentasse). È un altro valore aggiunto al proprio ambito professionale, che questo sia un bar, una rivendita alimentare o un brand da esportazione. Una via dedicata soprattutto a quelle aziende che sono agli albori della propria storia ma che risultano scaltre e coraggiose nelle scelte. L’e-residency è perfetta per la ristorazione classica e collettiva, per tutti i nuovi format di slow e fast food, realtà intenzionate ad avvantaggiarsi totalmente dell’archetipo digitale. Il sistema estone è l’ideale per chi è piccolo e vuole diventare grande in fatto di dimensioni aziendali.

POCO PIÙ DI 18 MINUTI E LA RICHIESTA DI E-RESIDENCY È ESPLETATA
In tre mesi, dopo un controllo da parte della polizia estone, in modo particolare per le questioni di affari illeciti (il programma è entrato nel mirino della lotta al riciclaggio di denaro sporco soprattutto per le società crypto), la residenza elettronica sotto forma di card è pronta per il ritiro. La carta d’identità digitale rilasciata permette l’accesso a tutti i servizi online: firmare digitalmente documenti e contratti con fornitori, aprire un’impresa senza obbligo di gestirla in loco (si può fare anche da remoto, dall’estero), rilanciare la figura professionale come uno chef o un bartender grazie a mirate campagne di marketing, aprire e gestire un conto corrente estone (senza doversi recare fisicamente nel paese), dichiarare e pagare le tasse in Estonia (non si elimina però la doppia tassazione, a meno che la gran parte del business non sia portata avanti in territorio estone). Una delocalizzazione moderata? Forse. Più della metà di coloro che hanno fatto richiesta per la e-residenza sono stati mossi, evidentemente, da interessi imprenditoriali e commerciali nel food, anche perché in Estonia c’è il massimo rispetto nei confronti del prodotto tricolore.

[caption id="attachment_163377" align="aligncenter" width="600"] L’Estonia, ex Repubblica Sovietica, è avanti anni luce nelle tecnologie, ogni pratica è snellita[/caption]

INVESTIRE IN ESTONIA ATTRAVERSO I TALENT POOL
Con svariate competenze educative e tecniche di livello mondiale, l’Estonia sfrutta strutture moderne, automazione e certificazione di qualità come standard nell’alimentare, una pratica adottata anche per chi collabora da oltre confine. Una grande esperienza e una lunga catena di fornitura serve costantemente i mercati scandinavi e la ricerca e lo sviluppo in settori come quello Horeca portano a risultati molto interessanti. Un ambiente incontaminato fornisce invece materie prime sane, ecosostenibili e di alta qualità per l’esportazione. Nell’industria alimentare nazionale si sono già distinti marchi come Carlsberg Group, Fazer, Food Union, Lallemand, Lantmännen, Monsanto, Olvi, Orkla, PRFoods, Saarionen e Valio.

COME RICHIEDERE LA RESIDENZA ELETTRONICA
• Compilare il modulo online
• Scansionare il passaporto
• Inviare una fototessera
• Pagare 100 euro
• Attendere 3 mesi per la risposta

Info
https://e-resident.gov.ee/
https://investinestonia.com/business-opportunities/food/
https://apply.gov.ee/
https://rome.mfa.ee/

TAG: FISCO,ESTERO,TECNOLOGIE,HORECA,INVESTIMENTI,ESTONIA,BUSINESS,PUBBLICO ESERCIZIO,IMPRENDITORIA,MIXER 317,TALENT POOL

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