bevande
05 Febbraio 2018Lo chef di fama internazionale Umberto Vezzoli oggi è chef executive del ristorante Ecrudo, un fine dining restaurant del Gruppo Italy First progettato dall'architetto Alessandro Agrati a Milano, in via Savona 11.
Inaugurato nel novembre 2017, il locale ora ha lanciato anche il servizio diurno con la proposta del bistrot, più informale e semplice. Ma sempre di alta qualità. Così se di sera, per esempio, si trovano le linguine al tartufo nero, vongole e bottarga di muggine o il rombo chiodato con carciofi, chips di polenta bianca e salsa carbonara di giorno è il tripudio della scottata di vitello, manzo, salmone od ombrina. Di cui il cliente non solo decide il livello di cottura, ma anche il topping. E nei prossimi mesi aprirà anche il cocktail bar.
Umberto Vezzoli come definiresti oggi il tuo stile in cucina?
Diretto, coerente, costante e contemporaneo.
[ngg_images source="galleries" container_ids="234" display_type="photocrati-nextgen_basic_imagebrowser" ajax_pagination="0" order_by="sortorder" order_direction="ASC" returns="included" maximum_entity_count="500"]Che obiettivi ti poni con Ecrudo?
La mia sfida è proporre una cucina del benessere in movimento. Il menù di Ecrudo non prevede solo piatti crudi, ma tutte le proposte sono a base di materie di qualità del territorio, rispettano il prodotto e sono cucinate in modo semplice e con pochi condimenti.
L’healthy food è una tendenza degli ultimi anni…
Sì, senza dubbio. In questo senso sono stato un precursore: ho sempre avuto un approccio culinario healthy. Il che, concretamente, significa avere equilibrio e usare poco burro, farine naturali, molto olio di oliva e poi spaziare tra verdure, pesce, carni.
Quali sono gli altri macro trend nel mondo della ristorazione?
Oggi la parola d’ordine è essenzialità: dopo anni di sperimentazioni, assistiamo a un revival della cucina della tradizione che però deve essere coerente con i tempi che viviamo. Insomma, contemporanea. Inoltre, è di moda il biologico.
A proposito di biologico, Umberto Vezzoli che cosa pensi del sempre più diffuso modello ristorativo Farm-To-Table?
Il ristorante con l’orto può avere senso in contesti agresti, ma in città come Milano per me è una forzatura. Con l’inquinamento che abbiamo, io suggerisco di acquistare le materie prime dai contadini...
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
21/11/2024
Una piattaforma che permette ai ristoratori di scegliere tra una gamma di imballaggi sostenibili, sia compostabili che realizzati in carta, cartone o plastica riciclata. È Deliveroo Packaging, ora...
21/11/2024
Nel cuore di San Frediano, una delle zone più vibranti di Firenze, il Gunè Next Door si rinnova. A guidare il cocktail bar arriva Matilde Martelli, ventottenne fiorentina doc, che dal 9 ottobre ha...
20/11/2024
Si è parlato di educazione alimentare nel corso dell’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio a Roma. Sul tema la federazione, dopo il contributo delle istituzioni nell’ambito della formazione...
20/11/2024
L’essenza bio diventa l’anima di Belvedere. A giugno di quest’anno, la vodka di casa Moët Hennessy, dopo tre anni di studi e ricerche, ha ottenuto la certificazione biologica europea,...
A cura di Matteo Cioffi
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy