16 Febbraio 2020
Il mondo della ricerca è sempre in fermento e investe ogni settore economico, compreso il mondo del food-beverage in senso lato (dalle nanotecnologie per la conservazione e lo sviluppo dei cibi; alle app per la consegna a domicilio; ecwc). Le incertezze del mattone; le crisi mondiali e l’eccesso di liquidità portano a guardare con maggiore interesse ad investimenti nuovi che negli ultimi anni hanno incuriosito molti investitori. Molti progetti vengono sviluppati anche grazie a veicoli societari, start up innovative o PMI innovative, che spesso partono con capitali irrisori ma che nel tempo possono diventare bersaglio di Investitori con capitali notevoli. Il legislatore ha attenzionato questo mondo con una serie di incentivi che sintetizziamo di seguito.
DI COSA SI TRATTA
In Italia si contano circa 11.000 società di tipo “innovativo” e solo lo scorso anno ne sono state costituite circa 1.000. Distinguiamo tra Start up innovative e Pmi innovative che nella sostanza differiscono per periodo di costituzione; oggetto sociale; dimensione e requisiti di innovatività. A seguire le caratteristiche salienti.
START UP INNOVATIVE
Per essere start up innovativa, l’impresa deve:
• essere costituita da meno di 48 mesi e non prima del 2012;
• avere un valore della produzione non superiore a 5 milioni di euro annui;
• avere sede principale in Italia o in un Paese dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo, purché esista una sede produttiva oppure una filiale in Italia;
• avere come oggetto sociale unico o predominante lo sviluppo, o l’ideazione e la commercializzazione di beni-servizi innovativi ad elevato valore tecnologico;
L’impresa non deve:
• distribuire utili;
• nascere da fusione o scissione societaria.
Il proprio contenuto innovativo deve avere almeno uno dei seguenti requisiti:
• una quota pari al 15% del valore maggiore tra quello del fatturato e dei costi annui riservata all’investimento in ricerca e sviluppo;
• l’impresa dovrà essere titolare, depositaria o licenziataria di una privativa o di un brevetto registrato specifico;
• la forza lavoro sarà costituita per almeno un terzo da dottori di ricerca, ricercatori e dottorandi o per almeno due terzi da collaboratori in possesso di una laurea magistrale
La Start up innovativa inoltre potrà fruire di alcune agevolazioni che sintetizziamo in:
• modalità semplificate, e minori costi, in sede di costituzione (es.esonero dal pagamento annuale del diritto CCIAA);
• credito d’imposta per assunzione di personale altamente qualificato;
• deroghe alla disciplina sul diritto del lavoro (possono assumere con contratti a tempo determinato anche di sei mesi e rinnovabili senza soluzione di continuità);
• disciplina speciale in caso di fallimento;
• incentivi per aziende operanti nel settore sociale ed energia;
• durata dei benefici di quattro anni
PMI INNOVATIVE
Per essere PMI innovativa, l’impresa deve:
• avere sede principale in Italia o in un Paese dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo, purché esista una sede produttiva oppure una filiale in Italia;
• avere un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o attivo inferiore a 43 milioni di euro e meno di 250 dipendenti;
• avere il bilancio certificato da un revisore contabile/società di revisione. Lo stesso vale in caso di bilancio consolidato.
L’impresa non deve:
• essere iscritta in CCIAA nella sezione delle Start up innovative;
• avere azioni quotate.
Il contenuto innovativo deve avere almeno due delle seguenti peculiarità:
• una quota pari al 3% della maggiore entità tra costo e valore totale della produzione riservata al settore di ricerca, sviluppo e innovazione;
• l’impresa dovrà essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale attinente all’oggetto sociale e all’attività svolta;
• la forza lavoro dovrà essere costituita per almeno un quinto da dipendenti o collaboratori con titolo di dottorandi, dottori di ricerca, laureati o ricercatori. In alternativa, l’azienda dovrà possedere una quota di almeno un terzo del personale in possesso di laurea magistrale.
La PMI Innovativa in sintesi, è una società “normale” con oggetto orientato all’innovazione. Inoltre:
• può essere esistente anche anteriormente al 2012;
• può distribuire dividendi;
dovrà seguire la disciplina ordinaria in tema di:
• assunzioni di personale altamente qualificato
• di diritto del lavoro
• di fallimento.
BENEFICI COMUNI ALLE START UP INNOVATIVE E ALLE PMI INNOVATIVE
Sintetizziamo di seguito i benefici che accomunano le società innovative:
• Esonero dall’imposta di bollo e diritti di segreteria all’avvio dell’attività;
• Possibilità di remunerare i collaboratori con strumenti di partecipazione al capitale e incentivi fiscali;
• Accesso alle piattaforme di crowdfunding per raccogliere capitale;
• Accesso semplificato al Fondo Centrale di Garanzia PMI
• Incentivi fiscali agli investimenti.
INCENTIVI FISCALI
Gli incentivi fiscali sono degni di sicuro interesse. Gli investitori in società innovative godono di una detrazione diretta dall’IRPEF pari al 30% di quanto investito. Se ad investire è una società di capitali, a quest’ultima spetta una deduzione dal reddito IRES pari sempre al 30%. Il volume massimo agevolabile per gli investimenti per ogni esercizio è di 1 milione di euro per l’investitore persona fisica e di 1,8 milioni per l’investitore persona giuridica.
Esempio: a fronte di un conferimento di 1.800.000 euro effettuato da una Società, si avrà una deduzione dall’imponibile di 540.000 euro (1.800.000 * 30%) con un risparmio di imposta di 129.600 euro (540.000 * 24%).
Per il 2019 è previsto ai sensi della Legge 145/2018 (previa autorizzazione della Commissione Europea):
• l’incremento dal 30% al 40% della detrazione Irpef/deduzione Ires;
• l’introduzione della deduzione al 50% per i soggetti Ires che acquisiscono l’intero capitale sociale mantenendolo per almeno tre anni.
Sono agevolabili anche gli investimenti effettuati tramite OICR o società che a propria volta investano prevalentemente in società innovative o anche tramite campagne di crowdfunding su portali online appositamente autorizzati da Consob. Sarà onere del legale rappresentante della società che ha raccolto l’investimento di rilasciare, sotto la propria responsabilità, la certificazione da cui risultino gli elementi perché l’investitore possa godere delle agevolazioni fiscali.
Il dr. Walter Pugliese risponde alle domande inoltrate a: info@studiowpugliese.it che verranno pubblicate sui prossimi numeri del mensile. Chi volesse inviare le domande autorizza MIXER a pubblicare i suoi riferimenti (nome, cognome, indirizzo e-mail) a meno di esplicita richiesta contraria.
Studio Walter Pugliese
tel. 02/36755000
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A cura di Matteo Cioffi
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