bevande
05 Febbraio 2021Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore lombardo allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, hanno inviato una lettera formale al governo nella quale chiedono che i ristoranti e le attività assimilabili possano rimanere aperti fino alle ore 22.
Secondo i vertici di Regione Lombardia è "importante che tale decisione venga presa al di là della crisi politica in atto" e ciò in relazione "alla situazione di estrema emergenza in cui versa un'intera categoria".
La richiesta formale della Regione Lombardia arriva nello stesso giorno in cui tra le principali sigle sindacali del mondo della ristorazione, Fipe-Confcommercio e Fiepet Confesercenti, avanza una richiesta sostanzialmente analoga a livello nazionale, a seguito dell'indicazione guinta dal Comitato Tecnico Scientifico che, dopo un confronto con le due associazioni, ha condiviso di valutare in modo differente i diversi profili di rischio all’interno del variegato settore della ristorazione, privilegiando chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande.
“E’ un risultato significativo che arriva grazie ad un confronto non certo urlato, ma molto intenso e propositivo", commenta in una nota Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. "Dopo un anno nel quale le nostre attività sono state costrette a rimanere chiuse o a lavorare in condizioni proibitive, ai tavoli istituzionali ci siamo evidentemente fatti portavoce del grande disagio del settore, ma abbiamo anche cercato delle soluzioni realistiche e tempestive, dimostrando che era possibile tornare a lavorare in sicurezza".
Stoppani si augura quindi che "il governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione”.
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A cura di Matteo Cioffi
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