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F

ra gli ultimi a par-

larne, il quotidiano

La Stampa, in un

articolo ampiamen-

te ripreso da altri

media. Ma che i pub bri-

tannici fossero in crisi è

fatto noto già da qualche

anno. I dati della British

Beer and Pub Association

dicono che circa diecimi-

la pub negli ultimi dieci

anni sono stati costretti

a chiudere. Il fenomeno

impressiona, perché col-

pisce una delle istituzioni

più antiche e consolidate

d’Oltremanica, talmente

antica da essere diventata

un elemento fondante – e

quindi apparentemente

immutabile – dell’idea che

della Gran Bretagna si ha

in tutto il mondo.

Ma nella crisi – o trasforma-

zione – dei vecchi pub, in

parte dovuta a trasforma-

zioni socioeconomiche in

atto nella terra della Union

Jack, si celano anche fattori

e insegnamenti più “globa-

li”, che riguardano anche

noi italiani e che perciò fa-

remmo bene ad analizzare.

NIENTE DURA

PER SEMPRE

Il primo dato con cui dob-

biamo fare i conti è che

non esistono più rendite

di posizione inattaccabi-

li. Un esempio nostrano,

sebbene non strettamen-

te legato al mondo della

ristorazione, sembra con-

fermarlo: la scorsa estate

Flavio Briatore ha striglia-

to la “sua” Versilia (dove

l’imprenditore piemontese

ha il noto stabilimento bal-

neareTwiga) tacciandola di

immobilismo e mancanza

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Mixer

NOVEMBRE 2014

LE DIFFICOLTÀ DEL TRADIZIONALE LUOGO DI

CONSUMO FUORICASA INGLESE SONO LA PROVA

CHE NON ESISTONO PIÙ RENDITE DI POSIZIONE PER

NESSUNO. UN MESSAGGIO ANCHE PER NOI

DI GIULIANO PAVONE

I Pub in affanno in UK

Tendenze

IN PROFONDITÀ