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46

Mixer

FEBBRAIO 2015

I CONSUMI

COMPLESSIVI DELLE FAMIGLIE

Le spese per l’abitazione cre-

scono dappertutto, persino

in Italia. Il contributo più

importante viene, in ogni

Paese, dagli affitti ed in par-

ticolare dai cosiddetti fitti

figurativi, ovvero da quella

spesa “figurativa” che viene

attribuita a coloro che hanno

un’abitazione di proprietà.

Da sottolineare che siamo il

solo Paese in cui cala anche

la spesa per la salute per

effetto della riduzione della

spesa per farmaci e visite.

La riduzione della spesa per

l’istruzione è contenuta ma

resta negativa. Non è così

in Germania ed in Francia

dove ladinamica simantiene

sostanzialmente stabile. In

questo capitolo di spesa fan-

no peggio di noi le famiglie

inglesi.

La dinamica della spesa

per “ricreazione, spettaco-

li e cultura” va vista dal di

dentro per non dare un’in-

terpretazione fuorviante.

Mentre i servizi ricreativi e

culturali crescononel nostro

Paese di 3,4 miliardi di euro

e gli apparecchi tecnologi-

ci di un miliardo di euro, i

consumi in giornali e libri

scendono di 4,2 miliardi di

euro. L’Italia è il solo dei

quattro Paesi considerati

in cui i servizi ricreativi e

culturali fanno registrare un

incremento importante. Un

dato questo che merita di

essere attentamente valutato

nel contestodi una dinamica

generale dei consumi forte-

mente negativa come quella

che si è avuta in Italia nel

periodo considerato.

Dentro questo ragionamen-

to deve essere collocata

anche la lettura di quan-

to è avvenuto nei

servizi

di ristorazione

. Siamo il

Paese nel quale gli effet-

ti della crisi sono arrivati

con maggiore ritardo e, se

escludiamo la Germania,

hanno avuto minore in-

tensità. Nel periodo con-

siderato il settore

ha perso

consumi per 3 miliardi di

euro in Italia

, 4 in Francia

e 5 nel Regno Unito. Solo

in Germania alla fine del

2013 i consumi erano più

alti di quelli del 2007.

UNPIZZICODIOTTIMISMO

PER IL FUORICASA

Fino al 2011 la ristorazione

italiana è stata la più vir-

tuosa tra quelle dei Paesi in

esame. Mentre le famiglie

francesi ed inglesi e persi-

no quelle tedesche facevano

importanti tagli del budget

destinato a bar e ristoranti,

in Italia le famiglie mante-

nevano più o meno invariata

la quota di spesa destinata al

fuori casa.

Solo nei due anni successivi

il settore ha subito in Italia i

contraccolpi della crisi che,

tuttavia, non ha risparmia-

to neppure Francia e Regno

Unito.

Naturalmente il mondo della

ristorazione è ampio e varie-

gato e la crisi non ha colpito

ovunquecon lastessa intensi-

tà. Tuttavia, questa sostanzia-

le“tenuta”del nostromodello

di domanda e di offerta, pur

nel contesto di una crisi dei

consumi chenel nostroPaese

ha toccato livelli straordinari,

ci spinge a guardare al futuro

con un pizzico di ottimismo

in più.

M

Analisi

PUBBLICO ESERCIZIO

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE NEI SERVIZI

DI RISTORAZIONE

PREZZI COSTANTI  N.I. 2007=100

Elaboraz. C.S. Fipe su dati Eurostat

GERMANIA

FRANCIA

REGNO UNITO

ITALIA

- 3 miliardi

per i consumi nel settore

della ristorazione in Italia,

-4 in Francia e -5 nel Regno

Unito. Solo in Germania alla

fine del 2013 i consumi erano

più alti di quelli del 2007.