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mixer
luglio/agosto 2015
ristorazione
Formule concorrenti
home restaurant: un fenomeno in crescita
ma ancora poco monitorato. Evitiamo il
rischio di concorrenza sleale
di Carmela Ignaccolo
@carmelaignaccol
3.134
cuochi, 5.806 eventi, 1.254 cit-
tà: sono questi i numeri che
appaiono sull’homepage di
Gnammo
(ma i numeratori si
aggiornano di continuo), uno
degli ormai sempre più numerosi siti dedicati all’home
restaurant. 400, invece, le
Cesarine
, dislocate su 150
città, con 27 mila ospiti all’attivo. Mentre la pagina FB
di
Ma’ Hidden Kitchen Supper Club
(che da anni ama
condividere segretamente le proprie creazioni culinarie
con pochi avventori) piace a ben 8.205 persone. Si trat-
ta, ovviamente, solo di alcuni dati parziali, ma già così
si rivelano sufficienti a fugare eventuali, superstiti dubbi
sull’entità del fenomeno.
Puressendounamodarecente, infatti,
quelladei ristoranti
casalinghi, figli dei (clandestini) guerrilla restaurant
e noti in Europa come hidden eatery, a New York
come Supper Club e a Cuba come Case Particular, si
sta diffondendo a macchia d’olio
. E nella più completa
deregulation.
Ma come funziona, di fatto, questo formula emergente
che dichiara di ispirarsi ai principi della sharing economy?
Semplice: si tratta di una trattoria home made che in una
cucina per uso domestico, con attrezzatura casalinga pre-
Il business
delle cene segrete