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L’autore è Consigliere dell’Istituto

Internazionale Assaggiatori

Caffè e Amministratore del

Centro Studi Assaggiatori

www.assaggiatoricaffe.org

M

arshall McLuhan è un punto di rife-

rimento per chiunque studi comu-

nicazione. Le ricerche del sociologo

canadese, morto nel 1980, continua-

no ad animare il dibattito scientifico.

FondamentalmenteMcLuhansièoccupatodegli

effetti prodotti dallacomunicazione sulla socie-

tà. E alcune sue idee spiegano incredibilmente

anche il successo della Latte Art (che lui non

ha mai conosciuto).

Parliamoci chiaramente:

la Latte Art si basa

sull’idea che ciò che è bello è anche buono. Il

meccanismo opera a livello di sinestesia, ma

nonditelo troppo ingiroperchépotreste essere

presi a male parole da qualche barista troppo

impegnato a decorare il cappuccino. Partiamo

dal presupposto che i nostri sensi non lavorano

mai inmodo slegato,ma fanno squadra.Quindi

uno chiede conferma all’altro e talvolta viene,

per così dire, ingannato. L’esempio più classi-

co in letteratura è quello di due vini bianchi

di cui uno viene addizionato di un colorante

alimentare rosso assumendo un bel color rubi-

no: e da lì ecco gli ignari assaggiatori esaltarsi

in descrizioni olfattive di questo “falso rosso”

degne di un vino realmente rosso. Ecco, nel

cappuccino la Latte Art funziona un po’ allo

stessomodo: la gestualità del barista e l’aspetto

visivocosìcuratogeneranonelconsumatoreuna

forte aspettativa di qualità gustativa e olfattiva.

l’equilibrio dei sensi

Ma se fosse McLuhan a bere quel cappuccino

forse non si farebbe influenzare così tanto da

rosette,foglieequant

’altro.Sì

,sarebbeuncliente

difficile il nostro McLuhan. Per farla breve il

sociologo canadese sosteneva che l’equilibrio

tra i sensi sia stato rotto dall’avvento della stam-

pa. Involontariamente il genio di Gutenberg ha

spostato inevitabilmente la cultura occidentale

verso il visivo: il libro non si ascoltama si legge.

Cosìmentre il grande tipografotedescorimirava

la sua splendida Bibbia a quarantadue righe,

non si rendeva conto che in qualche modo

stava contribuendo al successo della Latte Art

che sarebbe arrivata cinquecento anni dopo:

senza avere mai bevuto un cappuccino stava

già influenzandone il futuro.

Non che prima di Gutenberg qualcuno non

avesse già provato a sostenere la superiorità

della vista su tutti gli altri organi di senso (ba-

sti pensare ad Aristotele). Eppure è dall’inven-

zione della stampa in poi che l’asse si sposta

definitivamente verso il visivo a sfavore degli

altri sensi (ma secondo alcuni studiosi anche

l’invenzionedellaprospettivanel Rinascimento

avrebbe contribuito in modo non secondario a

questo sbilanciamento).

I social media, mezzi visivi per eccellenza,

non hanno fatto altro che amplificare que-

sta tendenza

. I gruppi del caffè su Facebook

sono inondati da post di cappuccini decorati

con maggiore o minore maestria. In definiti-

va buona parte del successo della Latte Art

sta, oltre che nell’indubbia maestria di alcuni

baristi, in una tendenza scatenatasi secoli fa.

Peccato che Marshall McLuhan non abbia mai

bevutoun cappuccino decorato: sono certo che

ne avrebbe tratto delle considerazioni sociolo-

giche interessanti.

M

Chi fosse interessato a contattare

l’autore può farlo scrivendo

a:

carlo.odello@assaggiatori.com

108

mixer

ottobre 2015

Global Coffee

GLI ESPERTI

CARLO ODELLO

Antropologia

della Latte Art

una riflessione sul successo

dei cappuccini decorati

di carlo odello