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Mixer

MARZO 2016

L’editoriale

di David Migliori

Buona lettura

Tendenze

che non si possono fermare

C

hi li ha, giustamente desidera osten-

tarli,mostrando almondounaparte di

sé, originale ed unica.

La “scuola clas-

sica” invece li sconsiglia, perché danno

una sensazione di “disordine”, al pari di

capelli lunghi, barbe incolte e piercing.

Ma i tatuaggi, a cui dedichiamo la copertina, ormai

spopolano. Anche nel mondo dei bar e dei ristoranti. Se

erano un segno distintivo di marinai ed ex-galeotti in

un lontano passato, per poi diventare vezzo giovanile

più o meno alternativo, oggi sono sulla pelle di tutti,

senza distinzione di età, di reddito o di professione.

Spuntano sotto le camicie di distinti uomini d’affari

o di signore alla moda, di professori e di camionisti.

Basta una passeggiata in spiaggia nei mesi estivi per

rendersi conto che forse oggi, i veri alternativi sono

coloro che hanno ancora tutta la pelle integra, senza

alcuna aggiunta grafica…

Nel mondo dei bar e ristoranti esisteva un codice

non scritto che prevedeva, oltre all’eleganza e al

garbo di chi lavora con la clientela, anche il rifiuto

di ogni aspetto fuori dal comune,

che fossero i ca-

pelli lunghi o un look inconsueto. Oggi le cose sono

molto cambiate. Basta sfogliare le copertine dell’ultimo

anno di Mixer per vedere che non c’è quasi bartender

di successo che non arrotoli le maniche per mostrare

i disegni tatuati sulle braccia che utilizza per creare i

propri drink. E lo stesso vale per molti chef.

Non c’è da stupirsi. In un mondo che ha sdoganato il

tatuaggio, è normale che i personaggi più a contatto

con il pubblico, più in sintonia con i giovani, abbiano

il loro stesso linguaggio e lo stesso look. Magari con

un tocco di originalità in più.

Tatuaggio libero quindi? In parte sì, dato che or-

mai è universalmente accettato. Ma con qualche

limitazione:

come sempre, serve il buon senso. Se

l’ostentazione funziona in un locale serale, ed è ac-

cettata come una cosa normale in una pizzeria, la

stessa cosa non vale se si lavora in sala in un grande

hotel esclusivo. Ogni locale ha il proprio stile ed è

giusto che chi lavora, si adegui al tipo di immagine

che l’esercente ha deciso di dare.

Ma se qualcuno oggi pensa sia possibile “bloccare”

l’ostentazione dei tatuaggi nel fuori casa, è meglio

che si rassegni.

Quando nuove mode e fenomeni di

costume si impongono, non è possibile opporsi, bensì

è ragionevole adattarsi alle novità. Che non vuol dire

camerieri in canottiera e tatuaggi dappertutto. Ma

che si tratti di unioni civili, di piercing o di tattoo,

quello che non era accettato 30 anni fa, può essere

una cosa normale oggi.

Un anniversario importante

Non ho citato per caso i 30 anni. Proprio questo mese

Mixer festeggia il trentesimo anniversario di vita edito-

riale. La nostra pubblicazione è stata infatti registrata

nel marzo del 1986. Trent’anni sono un traguardo

importante per una rivista specializzata, tanto più per

una testata che nel corso del tempo ha saputo crescere,

ritagliandosi uno spazio unico tra le pubblicazioni che

parlano al mondo dei bar e dei ristoranti.

Siamo molto orgogliosi della nostra storia, del

percorso fatto e del taglio originale che abbiamo

saputo dare alle nostre pagine, cercando di fare un

giornale che non parla a se stesso ma che guarda

a quello che succede nel mondo esterno, ai nuovi

trend e all’attualità.

Come dimostra l’argomento dei

tatuaggi di cui parlavamo. I 30 anni di vita meritano

festeggiamenti adeguati, che non mancheranno nei

prossimi mesi…