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Il segnale che qualcosa stia cambiando, però, è

nell’aria anche nel mondo degli alberghi a cin-

que stelle.

«Ormai i tattoo piacciono a tutti, senza

distinzione di professione o di ceto. Nel mondo della

mixology, inoltre, sono diventati anche uno status.

Ecco perché sono sempre più diffusi, non solo tra i

barman dei locali di stampo hipster. Al Bulgari Hotel

di Milano, per esempio, dall’anno scorso i tattoo sono

ammessi. Certo, si tratta di una catena americana con

un imprinting giovanile, ma è la spia di una tendenza

in atto», afferma

Nicola Scarnera

, barman del Mag

e del 1930 di Milano. Nato a Corato (Ba) 22 anni fa,

Nico ha due tattoo: un bar spoon e il logo del 1930. E

racconta: «La scelta dei disegni dipende essenzialmente

da due ragioni: il gusto estetico e il significato. Il bar

spoon, per esempio, mi ricorda una fase di crescita

fondamentale nel mio approccio a questo mestiere».

A proposito dei motivi, quali sono i tatuaggi più

in voga nel mondo dei bartending

? Risponde

Mar-

tina Cappetti,

barlady del Mag e del 1930 di Milano:

«Difficile generalizzare, ma sicuramente vanno per

la maggiore i disegni che evocano il nostro mestiere:

gli strumenti di lavoro, il ritratto di Jerry Thomas,

la coppetta Martini».

Che altro aggiungere? Solo un

suggerimento. È

Filippo Sisti

, barmanger al Carlo e

Camilla in Segheria di Milano, a mettere in guardia:

«Non tutti i gestori sono aperti nei confronti del tattoo.

NICOLA SCARNERA,

BARMAN DEL MAG

E DEL 1930 DI MILANO,

HA DUE TATTOO:

UN BAR SPOON

E IL LOGO DEL 1930.

MARTINA CAPPETTI,

BARLADY DEL MAG E DEL 1930 DI MILANO

E

FILIPPO SISTI, BARMANGER

AL CARLO E CAMILLA IN SEGHERIA DI MILANO

Foto: Andrea Buratto

Quindi, al di là delle ragioni personali per cui ci si av-

vicina a questo mondo, è bene ricordarsi che tatuarsi

è sempre rischioso e che non bisogna sottovalutarne

le conseguenze. Un tatuaggio vistoso, per esempio,

potrebbe precludere l’opportunità di lavorare, un gior-

no, in un determinato locale rigoroso in fatto di regole

estetiche». Siamo d’accordo con Sisti. Il nostro consi-

glio? Tatuatevi, ma con moderazione e con un poco di

furbizia. Come dicevano i latini,

est modus in rebus

.

Disegni su viso, collo e nuca – per esempio – evitateli…

MARZO 2016

Mixer

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