IL FORUM
Le tendenze e le novità della ristorazione planetaria a portata di mano. È
questa l’aria che si respira a Grif la tre giorni organizzata da
Bench events
(www.benchevents.com), una manifestazione presidiata dal Direttore
di Guida Michelin Michel Ellis così come dai rappresentanti di quotate
compagnie immobiliari quali Emaar e Nakheel e, nondimeno da fondi di
private equity. Compagini capaci di intermediare e di investire capitali in
grandi infrastrutture per ospitalità e la ristorazione – anche coinvolgendo
operatori internazionali come Hilton, Marriot, Vapiano, Gourmet Gulf
per citarne alcuni – che nel maggiore tra i sette Emirati Arabi Uniti e in
generale in Medioriente accoglieranno il flusso di turisti in vista e durante
Expo 2020, con l’intento di rendere questa località una
world leading
destination
, ossia una destinazione unica ed esclusiva senza eguali al
mondo per il turismo e gli affari e l’elevata componente di lusso.
Per dare un’idea dell’entità del giro di affari si pensi che una compagnia
immobiliare come Emaar – già proprietaria del
grattacielo più alto
del mondo
, il Burj Kalifa di Dubai – nel 2015 ha totalizzato ricavi 457
milioni di dollari (pari 12% del totale della compagnia) nel solo comparto
hospitality & leisure, mentre se si considerano i ricavi legati all’attività The
shopping malls & retail and hospitality & leisure, il conteggio sale a oltre
gli 1,57 miliardi di dollari con un incremento dell’8% rispetto al 2014 e
profitti pari a 451 milioni di dollari nel 2015.
MAGGIO 2016
Mixer
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ricettazione e condimenti, ancor meglio se con una nota
degustativa di affumicato. A questi trend sono conformi
le logiche dello streetfood, purché di qualità.
3) OFFERTA SENZA BARRIERE
Take away e consegna a domicilio per tutti i gusti.
Una porzione di mercato che, soprattutto in Italia, un
tempo era strettamente legata al comparto pizzerie e
ai luoghi della cucina orientale. Grazie alle tecnologie
di fast delivery, oggi il “canale domiciliare” trova le
sue valide ragioni commerciali altresì nel
fine dining
oppure nel segmento “
on the go
”, per una produzione
di piatti pronti e in ossequio alla vita frenetica di chi
pranza velocemente durante le ore di lavoro. Un’abi-
tudine da “tempi moderni” che non scandalizza, anzi
trova pronti i ristoratori, quando il cliente chiede di
fare colazione a cena e viceversa. Per quanto riguarda
l’alto posizionamento, con la globalizzazione l’assenza
di barriere sta portando al proliferare della figura dello
chef viaggiatore, mondano e dunque prodigo nel dif-
fondere la sua cultura gastronomica.
4) CASUALE È REALE
Nel senso che, secondo Banks, Casual is king (cioè
sovrano), ovvero, se per motivi di lavoro la cena fuori
casa e lo street food sono divenute attitudini più diffuse,
allora è ovvio che, anche i format di casual dining si
diffonderanno ancor di più. In questo contesto, inoltre,
prenderà piede il cibo servito e sorbito “in ciotola”. E
forte sarà lo sviluppo delle tecniche di presentazione e
guarnizione di questo tipo di contenitore che, tra l’altro,
ben si presta alle dinamiche di food sharing, a favore
della condivisionedel pastoedella convivialità. Parlando
di
casual dining
, non sono pochi gli chef dell’alta cucina
che prestano le proprie competenze agli imprenditori
della ristorazione a catena, magari ispirandosi allo street
food e alle leve del suo attuale successo.
5) “SALUTARE PER MANGIARE”
6) “IL PROBLEMA DEL GREEN”
È sempre più elevata l’attenzione del cliente alla qualità
degli ingredienti. Veganismo e vegetarianismo sono
due linee sicure di new business per quegli imprendi-
tori della ristorazione che vogliano associare la propria
immagine alla salubrità del menu. Tuttavia si tenga
presente che il cliente è disposto ad adottare diete e
regimi nutrizionali particolari, ma senza scendere a
compromessi sull’appetibilità del pasto.
Bruno Loubet e il suo Grain Store restaurant a King
Cross (Londra), oltre a essere in odore di stella Michelin
è il trendsetter del momento in quest’ambito.
Anche nel campo della cocktellerie l’uso di ingredienti
vegetali è sempre più spiccato a favore di una crescita
della domanda di centrifugati. E per consumatori più
sensibili ai temi dell’
healthy food
si sappia che i genetisti
stanno studiando gli impatti della dieta sul genoma uma-
no. A breve saranno a disponibili diete personalizzate