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MAGGIO 2016

Mixer

71

ERE BENE IN DISCOTECA,

MISSION POSSIBILE

Filo conduttore della quarta edizione di

Zero

Design Festival

è stato il tema “bere bene nei

locali della notte, nei club e nelle discoteche”. Di

certo esistono ancoramolti margini di crescita. «Seppur

non esista una regola vincente sic et simpliciter, per

garantire qualità nei locali della notte bisogna puntare

su long drink semplici e di qualità nel segno di distillati

e toniche premium. Non consiglio invece di puntare

sui cocktail ricercati ed elaborati, che richiedono molti

strumenti per la preparazione e bicchieri non funzionali

al luogo», sostiene

Yuri Gelmini

del

Surfer’s Den

.

Sulla stessa linea è

Oscar Quagliarini

, del

Bove’s

di

Milano, che per i clienti del

Plastic

ha realizzato La

Rivoluzione, un long drink a base di whisky Ardbeg 10

anni e di Spuma Nera Baladin, una bibita parente del

Chinotto. «I tempi concitati non consentono di proporre

cocktail complicati. Occorre quindi puntare su materie

prime eccellenti e creare una bella carta di long drink

semplici, veloci, di carattere», afferma. Insomma, le

parole chiave sono qualità e semplicità. Detto questo,

la sfida maggiore resta quella di convincere i gestori

a investire in distillati premium. Impresa difficile, ma

non impossibile. «Qualche anno fa, tra i gestori di

club e di discoteche c’era una minore cultura del bere

miscelato. La nuova generazione di imprenditori della

notte invece è più preparata e disponibile a investire

sulla qualità», commenta infatti

Edoardo Nono

patron

del

Rita & Cocktails

di Milano.

Infine, un’osservazione di carattere logistico: «Per ser-

vire con la massima efficienza la clientela di club e

discoteche bisognerebbe aumentare il numero delle

postazioni bar, dislocandole in modo strategico e fun-

zionale al flusso del locale» osserva

Diego Ferrari

,

della

Rotonda Bistrò

.

IL BELVEDERE DREAMING

DI GIAIME MAURI