MAGGIO 2016
Mixer
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ERE BENE IN DISCOTECA,
MISSION POSSIBILE
Filo conduttore della quarta edizione di
Zero
Design Festival
è stato il tema “bere bene nei
locali della notte, nei club e nelle discoteche”. Di
certo esistono ancoramolti margini di crescita. «Seppur
non esista una regola vincente sic et simpliciter, per
garantire qualità nei locali della notte bisogna puntare
su long drink semplici e di qualità nel segno di distillati
e toniche premium. Non consiglio invece di puntare
sui cocktail ricercati ed elaborati, che richiedono molti
strumenti per la preparazione e bicchieri non funzionali
al luogo», sostiene
Yuri Gelmini
del
Surfer’s Den
.
Sulla stessa linea è
Oscar Quagliarini
, del
Bove’s
di
Milano, che per i clienti del
Plastic
ha realizzato La
Rivoluzione, un long drink a base di whisky Ardbeg 10
anni e di Spuma Nera Baladin, una bibita parente del
Chinotto. «I tempi concitati non consentono di proporre
cocktail complicati. Occorre quindi puntare su materie
prime eccellenti e creare una bella carta di long drink
semplici, veloci, di carattere», afferma. Insomma, le
parole chiave sono qualità e semplicità. Detto questo,
la sfida maggiore resta quella di convincere i gestori
a investire in distillati premium. Impresa difficile, ma
non impossibile. «Qualche anno fa, tra i gestori di
club e di discoteche c’era una minore cultura del bere
miscelato. La nuova generazione di imprenditori della
notte invece è più preparata e disponibile a investire
sulla qualità», commenta infatti
Edoardo Nono
patron
del
Rita & Cocktails
di Milano.
Infine, un’osservazione di carattere logistico: «Per ser-
vire con la massima efficienza la clientela di club e
discoteche bisognerebbe aumentare il numero delle
postazioni bar, dislocandole in modo strategico e fun-
zionale al flusso del locale» osserva
Diego Ferrari
,
della
Rotonda Bistrò
.
IL BELVEDERE DREAMING
DI GIAIME MAURI