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Mixer

MAGGIO 2016

Un caffè

“alla francese”

P

arliamo ancora dei tanti modi per preparare

e bere il caffè. Nella nostra rassegna non può

mancare la caffettiera “francese” a stantuffo,

la French Press appunto, ma potrà capitarvi

di trovarla sotto il nome di “cafetiere”, “coffee

plunger” o “press pot”. A dispetto del nome, la sua

diffusione è tipicamente europea. E, forse, ve l’hanno

proposta anche come soluzione per la preparazione

di tè e tisane. Infatti, questo sistema si basa sul con-

cetto di infusione e successiva pressatura, il binomio

perfettoper estrarre gli aromi contenuti in foglie di tè,

erbe, fiori e, ovviamente, nei chicchi di caffè tostato

e macinato. Semplice da utilizzare, la caffettiera si

compone di tre elementi: un contenitore cilindrico

con manico, uno stantuffo integrato al coperchio e

un filtro (in acciaio). Gli aspetti più importanti per

gustare la bevanda al suomeglio sono la qualità della

materia prima, la dosatura e la corretta macinatura.

Seguiti i nostri suggerimenti, avrete una tazza di

caffè lungo, meno corposo dell’espresso ma con un

ampio ventaglio di aromi.

MACINATURA E DOSI

La French Press è stata studiata e diffusa tanto da

dare un nome ad un tipo di macinatura, la granu-

lometria “regular”. Sostanzialmente si tratta di una

macinatura grossolana, perché il tempo di contatto

tra caffè e acqua è più lungo (4 minuti circa) e

anche perché il filtro della caffetteria deve poter

trattenere tutte le particelle solide. Una macinatura

troppo fine andrebbe a riempire i fori del filtro e

ad ostacolare l’estrazione. Le dosi consigliate sono

FRENCH PRESS, LA REGINA DELL’INFUSO.

L’IMPORTANTE È, COME SEMPRE,

LA QUALITÀ DELLA MATERIA PRIMA

DI BARBARA TODISCO

GLI ESPERTI

L’espresso