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Il futuro

Che sia necessario puntare sulla

personalizzazione lo sostiene anche

Franco Di Benedetto:

“Ritengo

e spero che nei prossimi anni i

negozi tornino ad avere una

maggiore caratterizzazione

individuale. Le gelaterie

devono diventare locali

polifunzionali, con un’offerta

diversificata che consenta di

allargare i consumi, ma sempre

inerente con il nostro mondo.

Penso, per esempio, a un

servizio di cioccolateria o

di pasticceria fredda”. E poi

conclude: “Attenzione, però, questo

non è l’unico cambiamento che ci

attende. La sfida dei prossimi vent’anni

anni sarà anche quella di creare un

gelato attento alla salute, ma al contempo

piacevole al gusto. La nostra mission sarà

quindi quella di riuscire ad abbassare il

tenore zuccherino e di arricchire il gelato di

fibre, ovviamente nel segno del gusto e del

piacere”.

L’INNOVAZIONE DEI MACCHINARI

Non è questa la sede per illustrare le ulti-

me novità del mercato, ma va sottolineato

che l’innovazione tecnologica, coniugata

ad abilità, esperienza e creatività, consen-

te di produrre gelati migliori di un tempo.

“Il gelato perfetto nasce dalla capacità

di unire materie prime di qualità e dalla

conoscenza dei prodotti e delle tecno-

logie. L’elettronica per il nostro settore

è importantissima: negli ultimi 15 anni

tutto si è semplificato. Basti pensare ai

pannelli di controllo di nuova genera-

zione che garantiscono una maggiore

precisione permettendo, per esempio,

di produrre freddo a seconda del prodotto

che si desidera gelare” commenta a tal

proposito

Franco Di Benedetto

.

NEGOZI

Sempre più accattivanti a livello estetico, le gelaterie

si sono rinnovate moltissimo negli ultimi 30 anni dal

punto di vista dell’arredo. Spesso dotate di un’area per

la degustazione con sedie e panche, hanno di frequente

vetrine di design e pannelli informativi alle pareti.

Del resto la comunicazione è importante. “È essenziale

spiegare al cliente che cosa sta mangiando, a partire

dagli ingredienti fino ai macchinari utilizzati e ai prezzi.

Ecco perché sono utili cartellonistica, scritte e depliant,

ovvero strumenti che permettonodi diffondere la cultura

del gelato artigianale. In questa logica – nonché sulla

scia delle cucine a vista – ho deciso di esporre in bella

mostra in negozio la macchina per mantecare. Così il

cliente può seguire la produzione del gelato in diretta”

afferma

Matteo Cutolo

.

Di contro, a livello generale, si osserva una certa omo-

logazione tra le gelaterie di nuova generazione. “Sono

quasi tutte o total white o bianche con colori sgargianti,

ricoperte di scritte e di cartelli dedicati agli ingredienti e

al metodo di preparazione del gelato. Secondo me, inve-

ce, bisognerebbe differenziarsi e cercare di crearsi una

propria personalità”, as-

serisce

Marco Cardel-

li

, titolare della storica

La Bottega del Gelato

di Milano, che in barba

alle mode mantiene un

arredo classico.

M

LA BOTTEGA DEL

GELATO, DAL 1964

UN RIFERIMENTO

A MILANO, PUNTA

SU UN ARREDO

CLASSICO

MATTEO CUTOLO,

EX TESORIERE

DELL’ASSOCIAZIONE

PASTICCERI

NAPOLETANI, OGGI

RESPONSABILE

FIP (FEDERAZIONE

ITALIANA PASTICCERI)

PER IL SUD ITALIA,

NONCHÉ PATRON

DELLA PASTICCERIA

GELATERIA GENEROSO

DI ERCOLANO

LE COPPE TROPICALI

DELLA GELATERIA

OASI E LE RAFFINATE

CREAZIONI

DELLA GELATERIA

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