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aggiunge

Stefano Venier

. Una strada che percorre con

determinazione da tre anni anche

Candida Pelizzoli

:

“Come categoria professionale abbiamo il dovere di

rispondere alle richieste di una maggiore attenzione

alla salute. Personalmente, è il terzo anno che preparo

una linea salutistica attenta a chi soffre di intolleranze

e a chi vuole mangiare con più fibre e meno zuccheri”.

Ecco quindi il gelato alle carote viola e more, quello

alle arance e zenzero o quello di rape e melograno.

Senza scordare il gusto al caprino “che risponde al

tema del gelato salutistico e diventa anche occasione

per promuovere i prodotti del territorio. Proprio qui

a Badalasco, a una manciata di chilometri dalla gela-

teria, ci sono ben tre aziende che producono latte e

formaggi di capra”, ricorda la

Pelizzoli

. A base di latte

di capra, formaggio caprino e un po’ di zucchero non

solo è indicato per chi ha intolleranze al latte vaccino,

ma vanta pure un basso apporto di calorie e pochi

grassi. “Al palato è fresco e cremoso e ricorda la pia-

cevolezza del formaggio, fattore che lo rende indicato

anche per abbinamenti diversi, come insalate e piatti

freddi”, precisa.

Infine, per dovere di cronaca, va ricordato che l’allar-

gamento dell’offerta dei gusti “dipende anche dall’e-

spansione delle aziende produttrici di semilavorati che

hanno introdotto nuove proposte e texture” puntualizza

Davide Lomazzi

, titolare della Gelateria Ciao a Como,

che nel 2016 festeggia 32 compleanni.

DECORAZIONI

La decorazione distingue il professionista e completa

il prodotto. “Oggi c’è più attenzione di un tempo alla

presentazione. I gelatieri hanno capito che si compra

anche con l’occhio e si sono adeguati. Attenzione pe-

rò a non esagerare. Gelati troppo colorati e decorati

trasmettono l’idea di un prodotto artificiale. La deco-

razione deve abbellire, non coprire”, mette in guardia

Stefano Venier

. Detto questo, come avviene nel campo

del bere miscelato, c’è chi ama l’eleganza e chi invece

preferisce stupire con ornamenti di grande impatto.

“È questione di gusto personale, credo che non esi-

sta una regola valida per tutti. Elegante, minimalista

piuttosto che esagerata e colorata, essenziale è che la

decorazione rappresenti il gusto del gelato”, afferma

Franco Di Benedetto.

“Anche nel campo della variegatura abbiamo fatto passi

da gigante” afferma

Matteo Cutolo

, ex tesoriere dell’

As-

sociazione Pasticceri Napoletani

, oggi responsabile

FIP (Federazione Italiana Pasticceri) per il Sud Italia,

nonché patron della Pasticceria Gelateria Generoso di

Ercolano, appena fresca di ristrutturazione. Come mai?

“È merito di un mix di elementi: la cultura trasmessa

dalle scuole, la comunicazione delle aziende, la mag-

giore disponibilità di materie prime e il desiderio di

noi artigiani di ampliare la gamma”, chiarisce

Candida

Pelizzoli

. Che aggiunge: “La variegatura può essere

fatta con salsa, composta, cioccolato bianco, fondente

o al gianduia e frutta candita, dipende dall’estro e dalla

creatività del maestro gelatiere”.

ALLA GELATERIA

G-VEG DI TRIESTE,

MARIO MORPURGO,

SI È SPECIALIZZATO

IN SORBETTI

VEGANI A BASE

DI ACQUA, CHE

SONO ANCHE

SENZA GLUTINE

STEFANO VENIER

DI ARTEDOLCE

CI RICORDA CHE

“LA DECORAZIONE

DEVE ABBELLIRE,

NON COPRIRE”

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Mixer

GIUGNO 2016