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Da prodotto di nicchia

a business mondiale

L

o scenario è roseo. “Se facciamo un paragone, og-

gi il mercato del gelato artigianale è migliore di

trent’anni fa. E sotto diversi aspetti”. Non usa mezzi

termini

Candida Pelizzoli

Presidente dell’Asso-

ciazione

I Maestri della Gelateria Italiana

, do-

cente di tecnica e produzione del gelato artigianale e

decorazione artistica, titolare della Gelateria Oasi a Fara

Gera d’Adda, nonché prima donna in Italia a entrare nel

mondo della gelateria trent’anni or sono. “Innanzitutto, i

gelatieri hanno acquisito una superiore consapevolezza

dell’importanza di studio e di ricerca costanti in fatto di

tecniche, di accostamenti e di ingredienti. Unpasso avanti

raggiunto anche grazie alle aziende chehannocontribuito

alla diffusione della cultura del gelato artigianale con

una comunicazione efficace e didascalica, attraverso per

esempio manuali dedicati all’uso dei macchinari e alle

tecniche di preparazione migliori in relazione ai singoli

ingredienti. Detto questo, a fare la differenza quando si

parla di gelato artigianale sono poi lamano, la personalità

e la creatività di chi lo fa”, aggiunge.

Sulla stessa linea è

Franco Di Benedetto

presidente

della Scuola Italiana di Gelateria, docente di tecnica e

produzione del gelato artigianale, decorazione artistica

e pasticceria fredda, titolare della Gelateria Gianduja a

Udine. Che aggiunge: “Rispetto alla metà degli anni ‘80

il mercato si è allargato. Da tipicità della nostra cultura

gastronomica, quasi introvabile oltre confine, il gelato

artigianale è diventato un prodotto famoso e diffuso

L’EVOLUZIONE DEL GELATO TRADIZIONALE

NEGLI ULTIMI 30 ANNI.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E NUOVE

TECNICHE DI PREPARAZIONE.

IL RUOLO DELLE MATERIE PRIME

E L’ATTENZIONE VERSO LE INTOLLERANZE

E LE ESIGENZE SALUTISTICHE

DI NICOLE CAVAZZUTI

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Mixer

GIUGNO 2016