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Mixer
GIUGNO 2016
I
l tema del Turismo continua ad essere al cen-
tro della discussione, anche politica, non solo
per l’imminenza del periodo estivo, ma anche
perché è aumentata la consapevolezza delle
sue enormi potenzialità di sviluppo, finora
frenate da errori e distrazioni, anche da miopia
organizzativa, oltre al fatto che per anni il Paese ha
fatto affidamento e investimento su settori, come
certa Industria, che gli epocali cambiamenti hanno
mandato in crisi, lasciando eredità spesso pesanti
sul fronte occupazionale ed ambientale.
Però, se da una parte l’Italia rimane tra i Paesi
leader nella competizione turistica internazionale,
dall’altra cresce ancora troppo lentamente nei ri-
sultati economici.
Infatti, alla crescita dei flussi turistici incoming,
non corrisponde ancora un proporzionale aumen-
to di entrate valutarie,
a causa degli elementi di
criticità del turismo nazionale, che ha fatto venir
meno, nel periodo 2001-2015, oltre 38 miliardi di
euro di possibili ricavi (fonte Centro Studi Fipe).
C’è bisogno di un profondo ripensamento del
nostro modello di offerta,
partendo con decisione
e convinzione dall’integrazione dell’offerta, valoriz-
zando i servizi che più caratterizzano il brand Italia,
superando l’obsoleto concetto di un turismo italiano
fondato soprattutto sulla ricettività e accessibilità.
La forza del nostro turismo è, invece, nella diversi-
ficazione ed integrazione dell’offerta, in particolare
con quei servizi che alzano i livello di soddisfazio-
ne del turista, favoriscono occasioni di consumo e
spesa, generando ricchezza e posti di lavoro.
Per fare questo, vanno estese a tutte le categorie,
e rese strutturali, le buone iniziative avviate
dal Governo
per lo sviluppo e la modernizzazione
dell’offerta turistica, promuovendo le reti di impresa,
affinando i meccanismi e potenziando le risorse
del “
tax credit
” per chi investe in digitalizzazione
e riqualificazione, estendendo i benefici e le con-
venienze.
Va anche meglio regolato il mercato, per con-
sentire al sistema imprenditoriale di operare in
un contesto competitivo
fondato sui principi di
buona concorrenza, contrastando ed eliminando
le tante forme di abusivismo che oggi lo dequali-
ficano, soprattutto nel settore della ristorazione e
dell’intrattenimento.
Anche la promozione va ripensata, sbloccandola
dalla paralisi che la attanaglia
anche per il rim-
pallo delle competenze, con una visione organica,
che sappia cioè valorizzare i tanti veri punti di forza
del turismo e del brand Italia, incominciando a dare
primaria importanza al ruolo della ristorazione, che
le ricerche dimostrano essere prioritario fattore di
attrazione, incominciando a favorire la partecipazio-
ne delle nostre imprese alla ristorazione nei musei
con la semplificazione delle procedure di gara.
Il binomio cibo/cultura ha grandi potenzialità
per arricchire di contenuti esperenziali la fruizione
dei beni culturali del nostro Paese, che però si può
fare solo con la rappresentazione di un’offerta legata
al territorio e orientata alla qualità.
Anche il rapporto centri storici/turismo è un filone
su cui va concentrata attenzione, anche valorizzando
e tutelando le attività commerciali che rafforzano
l’identità e la vivibilità dei luoghi.
È un momento decisivo per recuperare le po-
sizioni che ci competono,
sfruttando la costante
crescita della domanda turistica internazionale, ma
anche il positivo nuovo interesse che si registra su
questi temi, anche grazie ad un migliore approccio
da parte della buona politica.
Ci vuole coraggio e visione, anche in scelte che
migliorino il decoro e la sicurezza delle città, pre-
requisito inderogabile
per valorizzare il bello e
il buono che abbiamo.
Turismo e Ristorazione
Il punto
del presidente FIPE
Lino Enrico Stoppani
Cordialmente