Table of Contents Table of Contents
Previous Page  66 / 106 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 66 / 106 Next Page
Page Background

MIXABILITY

Il re del Negroni

“Eccezionale aperitivo, il Negroni Pallido è un

all time cocktail dal gusto persistente, con un

tenore alcolico medio, un buon bilanciamento

tra dolce e amaro e una nota di agrumi e spezie.

Alla vista appare leggermente velato, mai

limpido. Merito del Limoncello: oltre a regalare

il profumo di agrumi, dona al drink una texture

che lo fa apparire perennemente ghiacciato.

Il nome, Negroni Pallido, nasce non solo come

un riferimento al contrasto con l’originale

Negroni inventato da Camillo, ma è pure

un omaggio al Conte che, nei suoi trascorsi

americani, nel periodo dei Cow Boys e del far

West ha vissuto nel ranch del Wyoming. Dove

sicuramente ha incontrato degli indiani che

l’avranno soprannominato “viso pallido””.

Ingredienti:

25 ml London Dry Gin

25 ml Vermouth Martini Riserva Ambrato

15 ml Biancosarti

1 barspoon di Limoncello di Sorrento

Metodo:

stir and strain

Bicchiere:

coppa

Decorazione:

side di scorza d’arancia (nella

foto propongo una guarnizione di impatto a

base di mela verde, foglie di ananas, zucchina,

carota, scorza arancia e rosmarino, ideale per

competizioni o pubblicazioni)

Come si fa:

Mettete del ghiaccio nella coppa e nel mixing

glass, raffreddatelo muovendo il ghiaccio con

il barspoon e scolate l’acqua che si forma

usando lo strainer. Versate quindi

nel mixing glass un ingrediente

alla volta, dosandoli con

il jigger. Mescolate poi

la miscela nel mixing

glass con il barspoon

finché il drink non

è freddo, togliete

il ghiaccio dal

bicchiere,

chiudete

l’apertura del

mixing glass

con lo strainer

e versate con

delicatezza

il cocktail.

Infine, decorate

con un side di

scorza d’arancia e

servite il drink.

IL TWIST: ORIGINE E RICETTA

DEL NEGRONI PALLIDO

Fate come Luca Picchi: per

avvicinare al mondo del bere

miscelato teenagers e astemi

ha creato una lista di cocktail

analcolici, che ha incrementato

del 200% il fatturato.

dei grandi classici, dal Manhattan al Mint Julep. Ma direwhisky è troppo

generico: parliamo di un mondo ricco e complesso quanto quello del

vino. Ogni whisky presenta caratteristiche diverse in base alla prove-

nienza, alle materie prime, al tipo di conversione, di fermentazione, di

distillazione e di maturazione. Nonché del tipo di acqua, un elemento

essenziale per il distillato, che incide in tutte le fasi: dall’irrigazione

dei campi d’orzo alla macerazione, dalla fermentazione alla diluizione

prima e dopo l’invecchiamento. Bisogna quindi distinguere tra scotch

malt (a base di orzo maltato e affumicato con torba), scotch grain (con

mais e una piccola percentuale di orzo maltato), irish (con orzo non

maltato e orzo maltato non torbato), bourbon (con mais, segale, orzo

maltato e non affumicato), american e canadian grain (con mais, se-

gale, orzo non maltato e non affumicato). Senza dimenticare i whisky

asiatici, in primis quello giapponese.

A proposito, c’è chi dice che il whisky giapponese sia migliore di

quello scozzese, grazie alle purissime acque con cui viene preparato,

e che potrebbe rivoluzionare il mercato. Che cosa ne pensi?

È estremamente gradevole, ma è un prodotto molto caro e quindi

destinato a restare di nicchia: tenete conto che per una bottiglia si

spendono dai 70-80 euro in su.

Il futuro del bartending italiano

?

Sono molto ottimista! La cultura del bere miscelato cresce e si diffonde

non solo nelle città, ma anche in provincia. Di recente, per esempio,

sono stato invitato a tenere un seminario a Erba (CO). Dieci anni fa

sarebbe stato impensabile.

È merito anche della tv e di programmi come

Mixologist

e

Bar-

tendency

?

Sicuramente i bartending talent hanno il merito di accendere l’interesse

intorno al nostro mondo. Tuttavia, si potrebbe fare di più. Penso, per

esempio, a documentari sulla cultura della mixologist e a talent dove

i main sponsor non impongano di preparare i drink solo con il loro

distillato, ma facciano sistema e lascino più libertà di espressione e

creatività ai concorrenti.

M

66

Mixer

GIUGNO 2016