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OTTOBRE 2016 /

Mixer

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letteralmente – i sensi e torna a duellare per avere

il……. Non ho dimenticato la trama ma, visto che

sono tra gli attori (e spero nessuno si offenda per

questa qualifica che mi auto attribuisco) non vi vorrei

rovinare lo spettacolo. E si tratta di vero spettacolo,

visto che tra i protagonisti ci sono il grande esperto di

vinoCharlie Arturaola, Gianfranco Vissani (non credo

abbia bisogno d’introduzione) e – soprattutto – alcu-

ni territori e altrettante etichette del nostro paese.

TITOLI FAMOSI

Di film di vini che siano al tempo stesso anche divini,

perché più che mai qui l’occhio vuole la sua parte,

ce ne sono tanti. Come, ad esempio,

L’anno della

Cometa

in cui le peripezie dei protagonisti ruotano

attorno ad una bottiglia di Lafite del 1811, data in

cui si è manifestata la cometa più grande e più vi-

sibile tra quelle recenti. Altri esempi di commedia

con contorno di vino è pure

Un’ottima annata,

con

cui Russell Crowe, da manager di grido, diventa

vi-

gneron

provenzale per amore del vino ma anche di

una donna. Se il vino ha conquistato anche i nuovi

mercati, come ad esempio quello americano, parte

del merito va al lungometraggio intitolato

Sideways

,

in cui oltre a vere etichette si esplorano quegli slan-

ci, ma anche quelle nevrosi, che sono tipiche degli

appassionati di vino, perennemente alla ricerca della

bottiglia non ancora assaggiata.

Commedie, dunque, ma non solo: ci sono pure i

thriller, come

Blood and Wine

in cui un commer-

ciante di vino innesca, per non fallire, un pericoloso

domino di intrighi. Come non ricordare infine gli

innumerevoli riferimenti al vino, da quelli sciovini-

sticamente francesi che citano alcuni tra i migliori

vini di Francia, soprattutto quelli della Loira, nel

delicato film intitolato

La Cuoca del Presidente

,

passando poi per le enocitazioni dei film di 007.

Dagli esordi con il Dom Perignon e le evoluzioni

(mi riferisco ai cambi di brand, più o meno imposte

dalle sponsorizzazioni) fino allo smascheramento di

due rivali nonché sicari: il primo perché ordina vino

rosso con una sogliola (

Dalla Russia con Amore

) e

il secondo perché scambia un Bordeaux, per altro

un Mouton-Rotschild, per un Borgogna.

L’IMPEGNO DEI DOCUFILM

Forse dotati di minor narrazionema più verità, i docu-

film sul vino sono diventati dei veri e propri spaccati

di vite, e non parlo della pianta. Dalla cronaca del

durissimo

iter

– fidatevi ne so qualcosa – che porta

a diventare sommelier del film intitolato

Somm

, pas-

sando per

Mondovino

di Nossiter; un manifesto del

vino artigianale contrapposto a quello industriale.

Un percorso verso l’artigianato duro e puro a base

di uva, che Jonathan Nossiter ha deciso di prosegui-

re nel nostro paese con il documentario intitolato

Resistenza Naturale

, in cui si raccontano le storie

di alcuni produttori che hanno deciso di seguire un

modo, ma anche un metodo, antico di fare vino;

quellodi produrlonellamanierapiùnaturalepossibile.

Un altro esempio di vino di casa nostra sul grande

schermo?Quello del docufilm intitolato

Barolo Boys

.

Se la parola Barolo fuga qualsiasi dubbio sul luogo,

le Langhe, in cui il film è stato girato, la parola boys

invece si riferisce a quel gruppo di produttori che nel

recente passato si apprestava, pieni di aspettative e

idee, a scrivere, in alcuni casi a riscrivere, il linguaggio

enologico della propria terra.

L’ECCEZIONE ALLA REGOLA

Proprio per avvicinarsi a questo elemento c’è chi

essendo uomo di cinema, nello specifico regista e

produttore cinematografico di grande talento, ha

pensato che lo schermo e la forza delle immagini

non avessero la stessa potenza espressiva della re-

altà. Per questo Gian Vittorio Baldi in un’epoca in

cui la Romagna del vino praticamente non esisteva,

fondò un’azienda (Azienda Agricola Castelluccio)

dotandola di un concetto moderno, all’epoca addi-

rittura visionario, di viticoltura, producendo vini che

per espressione di territorialità, tipicità varietale ed

eleganza di gusto arriveranno solo 30 anni

dopo o forse li stiamo ancora aspettando.

M