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APRILE 2017 /

Mixer

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come, in maniera sottile e subdola, la celiachia abbia

pervaso la vita di moltissime persone in tutto il mondo.

Strana cosa in fondo la celiachia... Per anni pratica-

mente sconosciuta, poi finalmente pian piano portata

a galla e oggi purtroppo in grandissima espansione.

Ma torniamo alla domanda iniziale.

Essere celiaco, oggi, vuol dire non aver praticamente

piùproblemi con i pasti consumati inambitodomestico

perché la quantità di alimenti che è possibile trovare

sul mercato è veramente grande e, fortunatamente,

i prodotti hanno un gusto migliore rispetto ai primi

tempi. Ma le cose cambiano quando si va fuori, perché

mangiare fuori casa può essere ancora problematico.

IL PROGETTO ALIMENTAZIONE

FUORI CASA

Ad esclusione dellemense delle strutture scolastiche e

ospedaliere e delle strutture pubbliche, che, dal 2005,

anno di pubblicazione della legge n. 123, devono ga-

rantire per legge il pasto senza glutine al celiaco, la

ristorazione fuori casa resta la parte più problematica

della vita del celiaco.

Con l’obiettivo di creare una rete di esercizi ristorativi/

ricettivi (ristoranti, pizzerie, alberghi, bar ecc.) informati

sulla celiachia e in grado di offrire un servizio idoneo

alleesigenzealimentari dei celiaci, l’AIC(L’Associazione

Italiana Celiachia) ha sviluppato dal 2000 un progetto

specificodedicatoallaristorazione:AlimentazioneFuori

Casa AIC (AFC).

Ad oggi, i locali del Network AFC sono quasi 4.000

distribuiti su tutta la penisola: ristoranti, pizzerie, ho-

tel, bar, gelaterie, Bed&Breakfast, agriturismi, villaggi

turistici, laboratori artigianali, ma anche barche a vela,

navi da crociera e distributori automatici.

I locali che aderiscono al network per l’Alimentazione

FuoriCasadell’AICdevonoseguireunprecisopercorso

di accesso. Innanzitutto, l’esercizio deve partecipare

a un corso base di formazione sulla celiachia e sulla

cucina senza glutine organizzato localmente dalle AIC

regionali. Il corso comprende una parte teorica e una

parte pratica.

La parte teorica, oltre a celiachia e dieta senza glutine,

illustragli specifici requisiti tecnici (regole eprocedure)

da applicare nella preparazione di pasti senza glutine

con la finalità di garantire la sicurezza del pasto per il

celiaco.

La parte pratica del corso, invece, illustra le caratteristi-

che tecnologichedei prodotti basesenzaglutine, come

farineepasta.LeAICregionalioffronoancheconsulenza

agli esercizi aderenti al progetto: un completamento

formativo che avviene tramite successivi incontri pres-

so l’esercizio. L’AIC aiuta il locale, ad esempio, nella

definizione del menù, nell’identificare le modalità di

stoccaggio e le aree di preparazione dei pasti gluten

free, oltre a offrire disponibilità costante per tutta la

durata dell’adesione del locale al progetto.

Una volta che l’esercizio è pronto per aderire ufficial-

mente al progetto, firma un protocollo d’intesa, in cui

si impegna a rispettare i requisiti definiti dall’AIC.

L’elenco dei locali aderenti al progetto AFC viene

pubblicato nellaGuida per l’Alimentazione Fuori Casa,

distribuita a tutti i soci AIC, come allegato a Celiachia

Notizie e sul sito web di AIC dove viene aggiornato in

tempo reale. Ad ogni punto vendita aderente viene

consegnata ogni anno una vetrofania con l’indicazio-

ne dell’anno corrente che deve essere esposta nella

vetrina del locale.

L’esercente chedesideri far partedel networkAICpuò

inviare unamail, allegando l’appositomodulo compi-

lato con i dati della propria struttura, alla segreteria

dell’AIC localedi competenza. Per scaricare il modulo

e per visionare i recapiti delle segreterie delle sedi lo-

cali AIC, visitare il sito:

www.celiachia.it

., inoltre, è sta-

ta stata recentementediffusa ancheuna appper

smartphone, scaricabile gratuitamente dal sito.

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