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Mixer
/ LUGLIO/AGOSTO 2017
Pietro Leemann
S
otto i riflettori dal 1996, anno in cui il suo
ristorante fu il primo a ricevere la Stella Mi-
chelin nell’ambito della cucina vegetariana,
Pietro Leemann, al comando del Joia, rap-
presenta la sintesi della pace interiore applicate alla
cucina. Dalla Svizzera (sua terra d’origine) all’Oriente
per intraprendere una ricerca che, oggi, ha come ba-
si alcuni principi chiave: rispetto per la natura e gli
animali, raffinatezza e purezza di gusto. Sono questi
gli elementi che continuerà a far emergere dai piatti
del Joia anche negli anni futuri, ovviamente assieme
a una ricerca sempre nuova di ingredienti e materie
prime di qualità, tutte sotto una visione sostenibile
ed etica dello “stile di vita”. Una filosofia che si sposa
perfettamente con il tema ‘green’ che verrà svilup-
pato in occasione del prossimo appuntamento con
Mixer Educational, all’interno della manifestazione
Host 2017 (in programma dal 20 al 24 ottobre presso
Rho Fiera), che parte da un presupposto espresso
dallo stesso Leemann: “non vogliamounmondoeuna
vita più sani perché qualcuno ce lo sta imponendo,
ma semplicemente perché ne sentiamo la necessità”.
Da dove inizia la storia dello chef Pietro Leemann,
del suo essere vegetariano e del ristorante Joia?
È un’indole che ho sempre avuto finché, dopo un
soggiorno inOriente durato circa due anni, ho deciso
definitivamentequale strada intraprendere. Tornato in
UNA CUCINA
VEGETARIANA
FATTA DI STILE,
RICERCA E ATTENZIONE
ALL’AMBIENTE. COSÌ
LO CHEF LEEMANN,
DEL RISTORANTE JOIA DI MILANO,
ESPRIME LA SUA PASSIONE CULINARIA,
TRA PIATTI CHE SEMBRANO
COMPOSIZIONI D’ARTE E RICETTE
CHE RICHIAMANO IL MISTICISMO
di Maddalena Baldini
foto di Giovanni Panarotto e Adriano Mauri
Il sapore
green
della
spiritualità
QUESTO NON È UN SUSHI
LA RICERCA
TITANICA
DEL BENE
PIETRO LEEMANN