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Mixer

/ SETTEMBRE 2017

DOSSIER CAFFÈ

Osservatorio Host

MACCHINE NEL NOME

DELLA VERSATILITÀ

Ladifferenziazione implica l’usodimacchi-

neversatili, ingradodi adattare i parametri

ai vari tipi di caffè, e attrezzature supplementari, come

macinini on demand o sistemi per le varie estrazioni.

“I clienti apprezzano ogni giorno di più caratteristiche

dell’espresso che prima potevano solo intuire – dice

Simona Sordelli

, Head of Marketing & Communica-

tion di

Rancilio Group

–. Per soddisfarli, una nuova

generazionedi baristi ha cominciatoa controllare tutte

le fasi di creazione di un espresso, dalla selezione di

miscele di qualità (alcune tostate direttamente), alla

tecnica di realizzazione, al controllo dei vari processi

di erogazione”.

L’offerta di qualità richiede alcune caratteristiche che

si rivelano utili anche a contenere i costi fissi. “I gruppi

indipendenti settati per diverse tipologie di caffè so-

no estremamente utili quando si propone un’offerta

premium. Ma va anche considerato il risparmio ener-

getico che si ottiene mettendo in standby i gruppi

che al momento non vengono utilizzati, adattando la

macchina ai flussi dei clienti e ai vari momenti della

giornataneigrandibarmaancheai volumidecisamente

più contenuti di un ristorante” spiega

Simona Colom-

bo

, Group Marketing and Communication Director

Gruppo Cimbali

.

“Le nuove tendenze di estrazione fanno riscoprire

al consumatore aromi e profumi del caffè finora

sconosciuti o percepibili in modo diverso rispetto

all’espresso – dicono da

Hausbrandt Trieste 1892

–:

il prodotto che ne deriva è una bevanda accatti-

vante che integra l’offerta del punto vendita e offre

alternative di consumo

nuove. L’implementa-

zione dell’offerta richie-

de uno sforzo da parte

del barista, dall’acqui-

sto delle attrezzature

alla formazione, che se

affrontato nel modo

corretto può portare a

notevoli risultati”.

E non sono solo i Big a

muoversi. “Andiamo al-

la ricerca della nicchie

che hanno voglia di

assaggiare un espres-

so straordinario – afferma

Paolo Uberti

, titolare di

Trismoka

–. All’estero si percepisce per il mondo

delle torrefazioni italiane un abbassamento della

qualità. Purtroppo, nel mondo del caffè non esiste

nessun disciplinare del genere delle Dop e delle Doc.

Per questo è importantissima la comunicazione, e bi-

sogna iniziare a pensare in una logica di prezzo diffe-

renziato tra miscela e monorigine”.

“Occorre pensare

alla qualità più

che ai numeri

e raccontare al

cliente da dove

viene il caffè e

come va gustato”

F. Sanapo

FRANCESCO SANAPO, TRE VOLTE CAMPIONE

ITALIANO DI CAFFETTERIA, È PROPRIETARIO

A FIRENZE DI DITTA ARTIGIANALE