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Mixer
/ SETTEMBRE 2017
DOSSIER CAFFÈ
Qualità
prodottobenchécertificatopuòesseredifettatoall’as-
saggio. Le certificazioni sono rilasciate da società o
enti privati abilitati.
Una seconda strada è quella della
due diligence
azien-
dalechesi concretizza inunautocertificazionedaparte
del torrefattore. Vanno in questo senso illy e Starbucks
chepreferiscono controllare il processo internamente.
Quali i pro e i contro delle due pratiche?
Le certificazioni esterne hanno un costo che, nel caso
dell’autocertificazione, èmeno impegnativo: un rispar-
miochespessovienegiratoavantaggiodel coltivatore.
Certo è che un ente terzo rappresenta una dinamica
super partes. In entrambi i casi è un processo che si
ripercuote sul prezzo de caffè.
E comunque per molti coltivatori aderire a una cer-
tificazione, oltre a migliori condizioni di lavoro, può
significare un nuovo sbocco importante per i propri
prodotti.
In quale misura incide il costo?
Biologico +0,6 USD al kg, Fairtrade +0,4 al kg, Biolo-
gico-Fairtrade 1 USD al kg, Rainforest alliance +0,4 al
kg e pocomeno il 4c. Sui grandi numeri è un’incidenza
di non poco conto.
Quanto pesa la produzione certificata sul totale
commercializzato?
Nel complesso si stima che il caffè verde cer-
tificato rappresenti il 40% di quello prodotto.
TRIPLICE CERTIFICAZIONE
È quanto sostiene
Maurizio Mauro
COO della torre-
fazione modicana
Caffè Moak
, che già nel 2013 ave-
va presentato a Host alcune referenze conformi alla
normativa europea in materia, ma c’è di più: “Per un
prodotto di qualità intrinseca e nel contempo sosteni-
bile – specificaMauro – questa fascia di referenze pre-
senta anche la certificazione Fair trade”. Sono queste
le caratteristiche delle due linee Bio Fair e Bio Fair Plus
per horeca in confezioni per grani da 1 e 2 Kg, anche
in capsule e cialde per hotellerie da 120 g, tutte con
un’altapercentualedi arabica.Come, praticamentetut-
te, le referenze CaffèMoak eMarsalì sono compatibili
con le esigenze alimentari delle confessioni ebraiche.
“Il kosher dà idoneità di consumo del prodotto caffè
al popolo ebraico. La richiesta nasce da quei mercati
che sono diffusi in tutto il mondo.
Da qui la strategia aziendale di ottenere anche que-
sta certificazione. Il nostro obiettivo è quello di
ottenere altre certificazioni sui nostri prodotti”.
“Ravvisiamo un trend di crescita
del segmento del caffè biologico.
Il barista lo propone come
seconda miscela a una fascia di
consumo che condivide con noi
la ricerca dell’etica”.
MAURIZIO
MAURO
UNA CONFEZIONE
DI CAFFÈ MOAK BIO
CHE HA RICEVUTO
LA CERTIFICAZIONE
FAIRTRADE
ANDREJ GODINA
INSIEME AI COLTIVATORI DELLA PIANTAGIONE
COCAFCAL COOPERATIVA CAFETALERA
CAPUCAS LIMITADA, IN HONDURAS