NOVEMBRE 2017 /
Mixer
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QUALCOSA (MA LENTAMENTE) SI MUOVE
La guida Michelin 2017 racconta che le capocuoco stellate
made in Italy sono 45 mentre i colleghi di sesso opposto
sono 298; il trend è in crescita, ma lentamente e con fatica.
Nell’immaginario collettivo, al ruolo dello chef (non a caso
declinato al maschile) si associa la figura “virile e maschia”.
“L’uomo sembrapiù credibile–è l’opinionedi
VivianaVarese
– e la sua predominanza nei settori lavorativi più importanti
è una caratteristica comune a molti ambiti professionali. In
Italia l’impronta patriarcale permea ancora tutti gli aspetti
della vita sociale, anche se la lenta tendenza è verso la parità
delleopportunità”. Si spera sarà così ma c’è chi va oltre, come
Cristina Bowerman
: “fare il cuoco non è più considerato
un lavoro manuale ma di prestigio e intrinsecamente legato
alla cultura. Gli uomini hanno una struttura organizzativa più
consolidata e antica rispetto a noi, hanno piantato la bandie-
rina prima per cui, come effetto domino, nell’immaginario
comune lo chef è uomo”. Un percorso in salita, quindi, quello
fatto per emergere? “sì – non ha dubbi
Stefania Corrado
–
specialmente perché donna in un ambientemaschile. È stato
indispensabile farsi delle spalle molto larghe, ma parados-
“L’impronta patriarcale
permea ancora tutti gli
aspetti della vita sociale”
Viviana Varese
“Nell’immaginario
comune lo chef è uomo”
Cristina Bowerman