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IL RISTORANTE

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Mixer

/ NOVEMBRE 2017

RISTORAZIONE

Intervista

Ancora: servonoprogettualità, fantasia, concentrazio-

ne, intuizione e lavoro di squadra.

Infine, cucinare vuol dire passione e responsabilità: il

nostro è un lavoro duro, con poche ferie, ma di grandi

soddisfazioni. Ricordatevi però che non si cucina mai

per il conto, ma per rendere felici gli avventori.

E inchemisuraèutilepartecipareallecompetizioni?

Diciamo che il confronto è importante per misurare

le proprie capacità, ma non bisogna investire troppo

tempo nelle gare a discapito della cucina.

Quanto è importante invece fare un’esperienza

all’estero?

Moltissimo: l’esperienzaall’esteroèuntoccasanaper la

creatività nonché uno stimolo per il talento. Vi sugge-

risco di andare in Inghilterra, Francia o Spagna, meglio

nella regione dei Paesi Baschi. In questi Paesi potrete

imparare che cosa significa lavorare in team. Una volta

appreso il lavoro di gruppo, potete tornare in Italia e

impegnarvi nei vostri obiettivi personali.

Lo chef Elio Sironi sostiene che per un cuoco sia

essenzialematurare esperienza in tutte ledifferenti

sfere della professione. Sei d’accordo?

Assolutamente sì, per essereacapodi unabrigatadevi

conoscerne l’intera struttura anche perché le respon-

sabilità non si limitano solo alla cucina, ma vanno dalla

suddivisione dei compiti alla gestione dei fornitori.

Il sogno di molti chef è quello di aprire un proprio

ristorante. I tuoi consigli per avere successo con

un’attività in proprio?

Ritengo chequalsiasi attività raggiunga un valido risul-

tato con il fattore C: cultura, competenza, capacità e

conoscenza del settore e dei suoi prodotti. Per emer-

gereservonopoi talento, impegno, disciplinaeserietà.

Uno sguardo alle tecniche di cottura. I tuoi sugge-

rimenti?

Per poter padroneggiare una tecnica di cottura ci vo-

gliono studio e tanta, tanta pratica. Detto questo, la

tecnica deve essere sempre a servizio della creatività,

mai il contrario. Insomma, bisogna saperla applicare

senzaabusarne.Ogni ingredientedeveessere lavorato

Alessandro Borghese

Il lusso della semplicità

Cinque antipasti, cinque primi piatti, cinque secondi piatti

e cinque dolci. Ecco com’è articolato il menu di

Alessandro

Borghese – Il lusso della semplicità

, il nuovo ristorante

dello chef aperto a Milano al primo piano del palazzo in

viale Belisario 3 dove hanno sede anche gli uffici della sua

AB Normal Eatertainment Company. “La sala ristorante è

dominata da un’enorme cucina a vista ed è collegata al

Bistrot

Cocktail Bar

, che propone sfiziosità calde e croccanti da

accompagnare ai drink. Nel palazzo ci sono poi gli uffici e la

sala multifunzionale privata con cucina interna per i corsi di

cucina e le riunioni aziendali”, spiega Alessandro Borghese.

“Non facciamo food pairing perché nel

Bistrot Cocktail Bar

offriremo tapas di diversi tipi da abbinare ai cocktail e ai vini in

carta”, chiarisce Borghese. Che assicura: “Lavorerò in cucina

tutte le volte che mi sarà possibile. E quando sarò fuori per

lavoro, saluterò i miei ospiti da un maxi schermo”.