Table of Contents Table of Contents
Previous Page  8 / 108 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 8 / 108 Next Page
Page Background

6

Mixer

/ NOVEMBRE 2017

IN PRIMO PIANO

Storie di integrazione

C

ibo buono e verace e storytelling. No, non

vi stiamo propinando le solite, ancorché

doverose regole di marketing ristorati-

vo o l’ultima ricerca di mercato. In realtà

quell’incrocio magico tra buon cibo e racconto, che

ha fatto il successo di un Farinetti e di centinaia di

ristoranti nel mondo, si incontra idealmente nella

figura del migrante.

Un uomo o una donna che ha dovuto imparare a cuci-

nare durante un lungo viaggio per arrivare nel nostro

Paese, o che il cuoco lo faceva già, perché era il suo

mestiere. E che ha tanto da raccontare.

Per questo molti progetti di integrazione in tutta Italia

partono proprio dal cibo. E le iniziative che riportiamo

qui sotto non sono solo buone, solidali, umane, ma

funzionano e sono apprezzate proprio dagli italiani

che, ingenere, dimigranti nonvoglionosentireparlare.

Ma sanno apprezzare la loro cucina, quando è buona.

In fondo è questa la magia: condividendo lo stesso

cibo si abbassa la guardia, le divisioni di lingua, cultura

o colore della pelle si smorzano e, conoscendosi, si

allontanano le paure.

“La cucina ha tanti colori e già le cose colorate sono

belle; se poi vai in profondità, dietro ogni piatto c’è

una storia. E poi, è economica” dice

Hamed Ahmadi

di

OrientExperience

. “Lacucinaèsocializzante,mette

tutti sullostesso livello, attornoaun tavolo ledifferenze

si assottigliano – spiega

Edoardo Todeschini

di

Rob

de Matt

–. Nel lavoro di brigata poi si litiga e si urla,

ma si è anche molto uniti, ci si aiuta, si condivide”.

Abbiamo raccolto tre storie, diverse ma accomunate

da una identica passione.

La cucina più

buona?

È migrante,

contaminata,

e racconta

delle storie

di Anna Muzio

NASCONO IN TUTTA ITALIA

PROGETTI DI INCLUSIONE

CHE PARTONO DALLA CUCINA,

STRADA MAESTRA PER

CONOSCERSI E SUPERARE

LE DIVISIONI. PERCHÉ IL CIBO

DEL FUTURO SARÀ SEMPRE

PIÙ METICCIO, FUSION,

MA ANCHE SINCERO