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Mixer

/ APRILE 2018

PUBBLICO ESERCIZIO

Caffè

LUIGI MORELLO:

STARBUCKS?

UNO STIMOLO PER

TUTTO IL SETTORE

“Ledifferenzeregionalidell’espres-

so sono la nostra vera tradizione,

portataavanti dai 20milioni di italia-

ni che ogni giornobevono l’espres-

so nei 149mila bar italiani. La sfida

futuraèsemai l’attenzioneallaqua-

litàeal consumatore,perchéquesta

tradizione va spiegata e racconta-

ta al cliente – dice

Luigi Morello,

fondatore di MUMAC Academy

–. Nel caffè infatti sta avvenendo

ciò che si è già verificato in altri settori: aumenta la cultura

del consumatore e parallelamente la qualità dell’offerta”.

Asettembre arrivaStarbucks... “Starbucks hagià fatto cam-

biare le cose prima ancora di arrivare, ha portato energia

e voglia di innovare, è uno stimolo per tutto il settore. Per

attirare i nuovi consumatori bisogna saperli accogliere. La

nuova sfida è quella di rendere i bar italiani luoghi sempre

più accoglienti dove fare due chiacchiere, lavorare, leggere

un libro. Raccontare la storia del caffè, far capire che la pre-

parazionesonosologli ultimi 30secondi di un lungoviaggio.

Il barista deve essere al centro del bar come la macchina

del caffè al centro del banco, non dietro: e questo anche

tramite una formazione qualificata e certificata”.

CRISTINA CAROLI: MA LA

TRADIZIONE È SEMPRE

UNA BUONA COSA?

“L’espresso italianoqual è?Per noi è

unmetodo di estrazione – chiarisce

subito

Cristina Caroli, coordinatri-

ce Sca Italia

–. Esistono differenze

regionali svariatenateda fattori cul-

turali e ambientali. C’è una visione

comune legata a un certo tipo di

ambiente e di offerta, che crea e

genera la consuetudine, un imprin-

ting gustativo dato anche da un’a-

zienda sul territorio. È uno zoccolo

duro non scalfibile dallemode, che resterà sempre. Ma si sta

affermando anche una cultura del prodotto al di là del brand

e del metododi estrazione. Oggi occorre avere uno sguardo

aperto per incontrare i gusti di tutti, anche degli stranieri”.

Il punto centrale resta però la qualità. “A volte tradizione

significabanalità,producecaffèchesonocloni unodell’altro.

Spesso l’espresso è il rifugio di un caffè eccessivamente

tostato per nascondere una cattiva materia prima, e una

misceladi bassaqualitàvienepassataper tradizione.Mentre

un professionista è in grado di creare caffè completamente

diversi tra loro. Mi rifiuto di relegare l’espresso ai 25 cc in 25

secondi. Un barista che conosce il prodotto, tecnicamente

preparato e impeccabile: è lui che tiene viva la tradizione”.

MORENO FAINA: CONOSCERE

LA TOSTATURA CHE ESALTA LA DIFFERENZA

“Ledifferenze regionali esistonoper ragioni storiche conso-

lidate,ma è importante renderne consapevole il barista, che

può scegliere la tostatu-

ra adatta a seconda del

gusto dominante della

propria clientela– dice

Moreno Faina, diret-

tore dell’Università del

Caffè di illycaffé

–. Ma

per fare ciò deve essere

preparato alla corretta

trasformazione e segui-

re le ricette che esaltano

le varie caratteristiche:

piùomeno tostato, cioc-

colatoso, aromatico”.

Come si mescolano oggi le due anime, la tradizione lo-

cale dell’espresso e la sperimentazione di monorigini ed

estrazioni alternative?

“Non sempre l’espresso copre tutte le esigenze, penso che

per il consumatore a tutti i livelli sia importante la varietà

delle preparazioni disponibili, la costanza qualitativa del

prodotto trasformato e la possibilità di ritrovare il suo caffè

preferito al bar. Ci sarà sempre un gusto dominante nella

cultura del cliente, ma crescerà la voglia di sperimentare”.

Al centro delle differenze di gusto c’è la tostatura “il quar-

to d’ora più importante della vita del caffè; varie curve

di tostatura esaltano composizioni aromatiche diverse,

tenendo conto che ci sono più di mille aromi nel caffè e

che vengono liberati inmomenti diversi della torrefazione”.

Tradizione e innovazione, in fondo, sono due facce della

stessa medaglia, purché ci sia alla base un buon caffè.

Che il cliente è sempre più pronto a riconoscere, in tutte

le regioni d’Italia.