quando il vecchio rinasce
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Mixer
/ MAGGIO 2018
IN PRIMO PIANO
Trend dall’estero
Budapest
e i Ruin Bar
NEL NOME DI INSTAGRAM, DELLA SOCIALITÀ E DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
IL VII DISTRETTO, SPOPOLATO EX QUARTIERE EBRAICO DELLA CITTÀ,
DIVENTA IL CENTRO INDISCUSSO DELLA MOVIDA, GRAZIE A SOLUZIONI
LOW COST E CREATIVE
di Anna Muzio
È
incominciato tutto con due proiettori e un
cinema di cortile. Così ci racconta Orsolya
Liptay, pr e organizzatrice eventi di Szimpla
Kert, bar-locale per manifestazioni, mostre
e concerti, con un look particolarissimo, tra il centro
socialee lagalleriad’arte: è il primoe il più affascinante
dei Ruin Bar di Budapest.
Negli ultimi anni un’atmosfera cosmopolita insolita per
un Paese chiuso in un nazionalismo razzista e xenofobo
accendelanottedelVIIdistrettodellacapitale,chepulsa
di luci colorate e musica. Ex quartiere ebraico popola-
tissimo prima della seconda guerra mondiale, la zona,
benché centrale, era stata disertata dalla popolazione
in epoca socialista a favoredella piùmoderna periferia.
“Quindici anni faquandohaapertoSzimplaqui c’erano
solo pochi bar squallidi dove non andava nessuno, ora
in un’area di due chilometri quadrati ci sono 450 locali,
tra cui 250 bar” dice Orsolya.
“Era una zona spopolata e i proprietari non volevano
investire per rinnovare palazzi sull’orlo della rovina,
e allo stesso tempo, essendo nel centro storico, non
potevano abbatterli – spiegaDaniel Bandoh, manager
del Doboz Ruin Club –. Così li hanno affittati per poco
a giovani imprenditori con tante idee e voglia di aprire
dei posti per socializzare. All’inizio erano frequentati
da ungheresi, poi hanno iniziato ad arrivare i turisti, e
oggi hanno trasformato Budapest in un paradiso per
gente da tutto il mondo che vuole bere e divertirsi”.