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MAGGIO 2018 /

Mixer

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DI NECESSITÀ VIRTÙ:

RISTRUTTURARE CON POCO

Una rivoluzionecopernicanaper lacittà realizzata, con-

fermano i protagonisti, con pochissimi mezzi e tanta

creatività e spirito imprenditoriale.

“Non troverai mai due pezzi di arredamento uguali in

questi posti – dice Bandoh –. Per decorare utilizziamo

pezzi di giovani designer ungheresi, come il gorilla

dagli occhi luminosi che abbraccia l’albero di 320 anni,

il più vecchio del distretto, nel nostro cortile, opera di

ĩ

“Abbiamo sei persone che lavoranoallamanutenzione

e creazione di arredi e installazioni. Szimpla è stato

apertoda quattro ventenni che hanno affittatoquesto

ex parcheggio, ancor prima fabbrica e abitazione, e,

stanza dopo stanza, l’hanno trasformato in un luogo

di attrazione per giovani da tutta Europa. All’inizio

recuperando mobili in discarica e restaurandoli.

Ora molti designer o street artist vengono a proporci

i loro pezzi e a volte li compriamo, a volte gli offriamo

da bere o altre collaborazioni, è tutto molto sponta-

neo” dice Liptay.

IL VICINO, COME FARSELO AMICO

Ovunque nel mondo ci siano locali aperti fino a tardi e

giovani avventori entusiasti e chiassosi, il vicino insorge. E

fioccano le petizioni contro la movida. Un problema che i

gestori non possono assolutamente ignorare. Come fare

a “domare” il vicinato? La miglior tattica è farseli amici,

coinvolgendoli nelle iniziative, invitandoli a bere un bicchiere,

ma anche pagando per isolare le loro case dai rumori esterni.

Una lezione che i gestori di Ruin bar hanno imparato bene.

“Non solo teniamo pulite le strade vicine, ma abbiamo

anche uno staff di “zittitori” che si assicurano che i clienti

che escono dal locale non disturbino: sono vestiti in costumi

bizzarri e invitano la gente a tenere un livello di voce basso e

li aiutano a salire velocemente sui taxi in “luoghi di raccolta”

fuori dalle vie principali e turistiche, un po’ più nascosti ma

molto più agevoli” spiega Bandoh.

“La gente del quartiere viene qui a socializzare, specie

durante il giorno, li conosciamo per nome e pensiamo a

iniziative per loro. Molti si lamentano per il rumore e i disagi

causati dai clienti e noi cerchiamo di rendergli la vita più

semplice. Chiudiamo alle 4, abbiamo messo dei teloni sopra

il cortile per isolare dal rumore. Un mese fa c’è stato un

referendum perché i residenti volevano chiudere il distretto

a mezzanotte, ma meno del 30% ha votato, in tre settimane

abbiamo raccolto 50mila firme di gente che non voleva

chiudessimo, siamo assicurati e pensiamo alle pulizie. Ci sono

tensioni e ogni quattro anni sotto elezioni è un argomento

molto spendibile per i politici, ma noi ci lavoriamo

costantemente”.

UN TIPO STRANO

DAVANTI AL SZIMPLA