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L’ultimo esempio arriva da Mosca dove lo scorso febbraio si è celebrata l’inau-
gurazione della nuova terrazza bar del Reka Moscow: nel corso della serata ha
servito un cocktail con all’interno tre diamanti da 1-1,5 carati messi a disposi-
zione dallo sponsor della manifestazione, l’italiana Crivelli Gioielli.
Ad aggiudicarselo è stato l’imprenditoreAndrey Melnikov, cliente abituale, che
ha sborsato 50mila dollari.
Esperienza globale
Quello che il cocktail gioiello offre al cliente è un’esperienza globale e persona-
le: in un mondo sempre più connesso, dove anche il lusso sembra più facile da
agguantare e vivere per un maggior numero di persone, il consumatore luxurer
cerca sempre l’occasione di sentirsi unico, coccolato e viziato. Secondo gli ul-
timi dati che emergono dal rapporto Altagamma 2014 sui consumatori del lusso
globali, la crescita del settore nei prossimi dieci anni vedrà al centro il consu-
matore quale motore principale. Per questo è fondamentale per tutti i soggetti
del mercato conoscere e anticipare “i valori, le attitudini e le aspirazioni”.
Di norma si tende a dividere gli acquisti in lusso personale ed esperienziale:
il cocktail gioiello ha il pregio di riunire entrambe le categorie. Da un lato si
ha l’esperienza: l’acquisto di un drink esclusivo, che richiama l’attenzione e
che premia le conoscenze e il lato personale del consumatore, consapevole di
ricevere il meglio che il locale ha da offrire. Dall’altro il gioiello, l’oggetto che
rimane al cliente e che eleva la stessa degustazione del cocktail a un momento
di shopping fuori dai canoni. Tutto racchiuso in un bicchiere.
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Lusso
Il Ruby Rose, cocktail con
rubino da 4 carati dal costo di
40mila dollari e altri 2 esempi
di cocktail “preziosi”