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10

mixer

luglio/agosto 2015

S

e il mercato dome-

stico mostra timidi

segnali di ripresa,

quello internazionale

non si è mai fermato.

Rappresentando per le

nostre aziende non solo

una boccata d’ossigeno

dal punto di vista econo-

mico, ma anche un’occasione unica per confrontarsi

e rinnovarsi. Un’occasione che il comparto ha saputo

cogliere, se è vero che non sono poche le aziende del

settore che arrivano a realizzare all’estero fino al

70-

80%

del loro fatturato.

Cosa sta imparando l’industria italianadel caffèda questa

acceleratanell’internazionalizzazione

? Anondormire

sugli allori, si potrebbe dire: come rileva

HostMilano

nei suoi contatti con operatori di tutto il mondo e tra-

mite i propri

Ambassador internazionali

, il Made in

Italy rimane un passaporto che apre molti mercati, ma

da solo non basta più.

segnali dal mondo

“In nessun’altra epoca l’uomo ha mai bevuto così tanto

caffè come oggi – dice per esempio

Nelson Carvalhei-

ro

, top food blogger e

Host Ambassador

in Spagna e

Portogallo –. Una bevanda nata in determinate culture

come semplice necessità è diventata trendy, una specie

di status symbol: lo testimonia anche il numero senza

precedenti di torrefattori indipendenti che offrono diver-

se miscele e di processi di estrazione del caffè sviluppati

dalle aziende. Dal torrefatto nordico alle 15 opzioni di

preparazione, fino al caffè turco o arabo, sempre più

presenti accanto a espressi e cappuccini: il mondo ama

sperimentare, anche qui nella Penisola Iberica”.

Da un mercato frizzante come la

Russia

, un’altra top

blogger e Host Ambassador quale

Alena Melinkova

ci

racconta: “In Russia la degustazione avviene principal-

mente nei ristoranti e nei bar. Esistono diverse catene

di caffetterie e in genere i russi preferiscono bere il

caffè prima o durante i pasti, anziché dopo. A Mosca

e a San Pietroburgo stanno affermandosi coffee bar che

offrono vari tipi di ‘nuovi’ caffè. I baristi incominciano

ad adottare metodi alternativi per prepararlo e si allar-

gano i confini della ‘geografia del caffè’, accogliendo

gusti diversi ispirati a vari paesi. Una novità rispetto

al recente passato”.

Nel Paese produttore per eccellenza come il

Brasile

l’accento non poteva che essere sulla torrefazione, co-

me sottolinea la Host Ambassador in loco,

Luciana

Bianchi

:

“Oggi il barista è una figura professionale

perfettamente riconosciuta, ma negli ultimi anni si è

messa in luce anche una nuova categoria, l’‘artigiano-

torrefattore’. Di solito è un fanatico del caffè e un

barista esperto. Il caffè è la sua religione e realizzare

una tostatura perfetta è la sua sfida quotidiana. È il

primo giudice del suo prodotto e non teme il giudizio

di altri appassionati del caffè”.

Bisogna

interpretare

i trend per

cavalcare

la ripresa

Speciale Caffè

in profondità

osservatorio