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SPECIALE HOST
OTTOBRE 2015
Si annuncia un’edizione da record per il
numero di espositori (più di 2.000, di cui
il 37% esteri) e l’ampliamento dello spa-
zio (14 padiglioni). Quali sono i segreti di
questo successo in un contesto economi-
co generale non semplice?
Sono risultati che vengono da lontano. Host
non è fatta solo dai cinque giorni di mostra:
in questi anni abbiamo lavorato duramente
per diventare un vero partner per le azien-
de; per non essere solo uno spazio espo-
sitivo, anche se internazionale, ma il luogo
per eccellenza dove presentare le novità e
le innovazioni; per essere l’appuntamento
“must” degli operatori professionali; un’oc-
casione in cui tutta la filiera horeca può tro-
varsi insieme e ideare forme di sinergia e
collaborazione.
Se c’è un segreto dietro al successo è l’aver
fatto diventare Host un osservatorio capa-
ce di anticipare e interpretare le tendenze
a 360°: tecnologiche, del design, dei format
e della creatività food. E mi fa molto piace-
re che gli operatori, italiani e internazionali,
abbiano colto la nostra evoluzione e ci ab-
biano dato fiducia.
Poi, naturalmente, c’è la forza del nostro
concept: siamo gli unici a mettere insieme
in maniera sinergica la visione complessiva
del settore con l’approfondimento speciali-
stico dei singoli comparti. Questa leadership
fa di Host l’autentico trendsetter che detta le
tendenze del biennio successivo.
Quali sono le principali novità?
Siamo riusciti a far crescere in maniera ar-
moniosa le nostre “anime”. Non abbiamo
puntato su un settore a scapito di altri, ma
abbiamo allargato tutte le macro-aree in
modo da garantire l’equilibrio d’insieme del-
la manifestazione.
Tra le novità, solo per fare alcuni esempi,
nell’area dedicata al food equipment avremo
un focus su due specializzazioni in grande
crescita, la refrigerazione e il mondo laun-
dry. Il caffè avrà una presenza più sinergi-
ca del vending, mentre ci saranno più even-
ti dedicati agli aspetti più creativi e trendy
dell’ospitalità, sfruttando la fantasia di chef
stellati, maestri pasticceri/cioccolatieri e
campioni mondiali di mixability.
E rispetto alle aspettative di partenza di cosa
è maggiormente soddisfatta?
Può sembrare retorico dirlo, ma noi partiamo
sempre per fare meglio della volta precedente.
Però nel nostro approccio i numeri non sono
fini a se stessi, ma il frutto di un lavoro ben fat-
to. Se si riesce a proporre un’offerta di qualità,
completa e diversificata, l’obiettivo numerico -
in termini di espositori, metri quadri e visitatori
- arriva come conseguenza.
Mi fa molto piacere il tasso di internazionaliz-
zazione raggiunto: c’è una massiccia presenza
di Paesi produttori tradizionali come Germania,
Francia e Svizzera e il ritorno in grande stile
della Spagna. In più c’è il boom degli espositori
USA e l’arrivo di nutriti drappelli di top buyer
da tutti i più importanti mercati emergenti – o
ormai già “emersi” – come Cina, India, Medio
Oriente.