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di inquinamento.Aspetti chedovrebberoessere

particolarmente rilevanti in Italia dove, com’è

noto, il costo dell’energia è superiore, spesso

anche inmodo considerevole, agli altri Paesi eu-

ropei.Unadinamicacheèsoloinpartemoderata

dalla prevalenza del gas rispetto all’elettrico, a

differenza di molte altre realtà europee: in Italia

il gas incide per l’80% nella cottura orizzontale,

per il 65% in quella verticale ma solo per il 3%

nel lavaggio biancheria e per nulla negli altri

utilizzi.

PROSSIMA SFIDA: I FORMAT

Inquestoscenario, cresce ilpesodell’inserimen-

to di elementi green anche nel layout, vissuti

non solo come assunzione di una responsabilità

sostenibile, ma anche come strumento di mar-

keting per attrarre nuovi segmenti di clienti in

un momento di stasi nei consumi. Nel quale

gli utenti “sacrificano” le occasioni di consumo

funzionali per cercare di salvaguardare quelle

più esperienziali, come un happy hour o un

dopocena.

“In un primo periodo, abbiamo osservato i

consumatori reagire rinunciando soprattutto

alle visite di tipo funzionale, ovvero quelle più

facilmente sostituibili con consumi domestici

o con altre tipologie di consumo – commenta

infatti Matteo Figura, Foodservice Director di

The NPD Group Inc., tra i principali analisti al

mondo nel settore retail e partner di Host –. Al

bar per esempio, il caffè e la colazione, che solo

il ‘core’ dei consumi, soffronoperché facilmente

sostituibili. Allo stesso tempo, in questi lunghi

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Mixer

SETTEMBRE 2014

Green Economy

GESTIONI E IMPRESA

Etichetta energetica

OTTO CLASSI PER RISPARMIARE

Quanto consuma l’insieme delle attrezzature da cucina che viaggia

a grandi passi verso l’obsolescenza? Almeno 25,44 milioni di

MWh l’anno, che corrispondono a 4,7 Mtep (milioni di tonnellate

equivalenti di petrolio) e generano 10.177.000 tonnellate di

CO2. Soprattutto ad opera del gas (10,96 milioni) seguito dalla

refrigerazione (6,53). Per tipologia commerciale, invece, è la

ristorazione il consumatore più “vorace” con 18,21 milioni di

MWh, seguita da comparti della ristorazione collettiva: 4,62 nel

pubblico, 2,12 nelle aziende e 0,49 in altri ambiti privati. Quanto a

un’altra risorsa che sta diventando sempre più preziosa, l’acqua, il

fuoricasa ne consuma 47 milioni di metri cubi l’anno equivalenti a

130 milioni di litri d’acqua al giorno.

E quali i vantaggi della sostituzione? Un aiuto lo fornisce l’etichetta

energetica, finalmente arrivata anche per le apparecchiature

professionali, dopo che nel mondo delle attrezzature domestiche,

ha significativamente migliorato l’efficienza dei prodotti.

Rimpiazzando un’apparecchiatura di Classe 1 (efficienza minima)

con una di Classe 8 (efficienza elevata) si ottengono risparmi

rilevanti; per un frigorifero professionale di medie dimensioni,

il risparmio annuo di energia elettrica varia tra 2.600 kWh per

un banco frigorifero (counter) e 4.200 kWh per un armadio

congelatore (cabinet). I corrispondenti risparmi, espressi in

euro, si posizionano tra € 443 e € 716, destinati ad aumentare

al crescere delle tariffe elettriche. I numeri che emergono sono

particolarmente rilevanti, basti pensare che i consumi energetici

del settore rappresentano circa il 25% dell’intero consumo

energetico del terziario italiano. A titolo esemplificativo, il suo

valore corrisponde a circa il 40% dei consumi energetici degli

elettrodomestici, pur con un numero di utenze di poco superiori

all’1,5%.

L’etichetta energetica per le attrezzature della refrigerazione

costituisce il primo passo di un progetto che si propone di

etichettare, al pari del settore domestico, tutte le attrezzature

professionali più diffuse (forni, lavastoviglie, produttori di ghiaccio,

ecc). Prossimo obbiettivo è l’etichettatura degli abbattitori di

temperatura e dei produttori di ghiaccio.

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