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i

consumi, alimentari compresi,

sono ripartiti. Molto lentamente,

con più di un punto interrogati-

vo all’orizzonte (questo su tutti:

qualora il 1° gennaio 2016 dovesse scat-

tare l’adeguamento di due punti sull’a-

liquota agevolata e su quella ordinaria

dell’Iva quali sarebbero le ripercussioni

sulla spesa delle famiglie?).

Buon segno, anche se poca cosa rispet-

to al terreno perso negli ultimi anni:

incertezze e rischi dello scenario a par-

te, il cambio di passo è inequivocabile

nei numeri (+0,8% atteso entro la fine

dell’anno), oltre che nel miglioramen-

to del clima di fiducia di consumatori

ed operatori. È questa la prima buona

notizia con cui si apre il

Rapporto Co-

op 2015, realizzato dall’Ufficio Studi

ANCC Coop in collaborazione con

REF Ricerche

.

Il secondo spunto di riflessione è che i

consumi degli italiani stanno cambian-

do. La notizia, di per sé, non è certo una

novità: negli ultimi sette anni la reces-

sione economica ha portato le famiglie

a correggere un tenore di vita acquisito

rispetto a vincoli di bilancio sempre più

stringenti. Rinvio degli acquisti di be-

ni durevoli, infedeltà al punto vendita

(ecco l’ascesa del discount), spinta sulla

leva promozionale e ricerca dell’offerta

più conveniente su internet (non è un

caso che l’esplosione dell’ecommerce sia

coincisa con la fase più acuta della crisi

economica) sono stati gli ingredienti ti-

pici delle fasi più recenti. Tuttavia, ora

che il peggio è alle spalle e la crescita

dell’economia non è unmiraggio (+0,7%

la previsione del Pil 2015), le preferen-

ze di spesa degli italiani diventano lo

specchio, la rappresentazione fedele di

una Italia nuova, fatta di stili di vita, di

priorità valoriali, di scelte consapevoli

ed informate.

2015: italiani nuovi

Una prima considerazione: i consumi

cambiano perché cambiano gli italia-

ni. Ed insieme a loro si riposizionano i

bisogni da soddisfare: famiglie piccole,

spesso con un solo componente, me-

no istituzionali e sempre più flessibili.

Aumentano le relazioni in convivenza

fuori dal matrimonio (2 milioni in più

rispetto a dieci anni fa) e si fanno pochi

figli (nel 2014 appena 400 mila nuovi

nati, il minimo storico), mentre non si

rinuncia all’animale da compagnia (ne

sono censiti complessivamente 60 mi-

lioni, uno per ogni italiano).

Famiglie dove mamme e papà si distri-

buiscono equamente le incombenze do-

mestiche, dove i nonni si sostituiscono

a colf e baby sitter nell’accudimento dei

più piccoli, dove si fatica a conciliare

i frenetici ritmi lavorativi con i tempi

della vita privata.

Nei consumi le traiettorie di uscita dal-

la recessione guardano alla sobrietà e

all’essenziale. Èunasceltapiùcheunane-

ITINERARI

ORA CHE IL PEGGIO È ALLE SPALLE, LE PREFERENZE DI SPESA DEGLI ITALIANI DIVENTANO

LO SPECCHIO, LA RAPPRESENTAZIONE FEDELE DI UN’ITALIA NUOVA

di Fulvio Bersanetti, REF Ricerche @REFRicerche

Come cambiano

i consumi

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2015