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SETTEMBRE/OTTOBRE 2015
u
n“giocoasommapositiva”èun’interazione
da cui tutte le parti in causa traggono un
vantaggio, o comunque in cui la somma
dei vantaggi di tutti i partecipanti supera
gli eventuali svantaggi di qualcuno. Questa definizione
sembra attagliarsi bene a
Free Social Market, startup di
recente costituzione che, servendosi dei meccanismi
tipici dei social network, consente ai suoi clienti di
fare una spesa mensile quasi gratuita, permette alle
aziende partner di promuoversi e di aprire un nuovo
canale di vendita e, infine, riesce a creare reddito per
i fondatori e i collaboratori della startup.
Come funziona? Gli utenti del sito
freesocialmarket.it ,sottoscrivendo un abbonamento mensile di 4,9 euro, o
un abbonamento annuale di 49 euro o ancora un abbo-
namento “vitalizio” di 99 euro hanno diritto a provare
gratuitamente ogni mese tredici prodotti, del valore com-
plessivo di circa 50 euro, fra quelli proposti. Dieci dei
tredici prodotti sono a scelta del consumatore, mentre tre
sono “consigliati” da Free Social Market, in accordo con
le aziende partner. I prodotti potranno poi essere ritirati
presso i negozi Free Social Market (al momento due a Ro-
ma e uno a Pescara), oppure ricevuti direttamente a casa
pagando i costi di spedizione. In cambio della fornitura
quasi gratuita il consumatore si impegna a fotografare
e recensire sui propri profili privati nei social network
(Facebook, Twitter, Instagram) ciascunprodotto ricevuto.
In questo modo, l’azienda fornitrice potrà beneficiare
di quella visibilità “informale” tanto ambita dai marchi
commerciali e, se il prodotto saràpercepitopositivamente
dal consumatore, avviare un redditizio passaparola – o
un processo virale, per usare l’espressione più alla moda
– fra gli utenti della rete.
“Siamo il puntodi contatto tra aziende e consumatori.
Trasformiamo il passaparola sui social inuna risorsa,
per tutti”
si legge sul sito di Free Social
Market. Le aziende partner attraverso Free
Social Market hanno la possibilità di otte-
nereunavisibilitànotevoleche,utilizzando
i canali pubblicitari tradizionali, raggiun-
gerebbero solo pagando cifre altissime. La
nostra startup è composta da due soci che
collaborano insieme a un team giovane, al
progettoFreeSocialMarket” racconta
Mar-
tinaMarinelli
, unadelle ideatrici. “Adoggi
siamouna decina, tra commerciali, grafici,
tecnici e sviluppatori. Il progetto è stato
ritenuto innovativoehaquindi ricevutodei
finanziamenti nell’ambito dell’economia
digitale. L’ideaè cheunavoltaprovati quasi
gratuitamente i prodotti tramite la formula
dell’abbonamento, i consumatori possano
comprarli. Anche chi è interessato all’ac-
quisto dei prodotti senza passare dall’ab-
bonamento, può iscriversi e acquistare. E il
prezzodi vendita è comunque competitivo
perché Free Social Market intrattiene un
rapporto diretto con le aziende fornitrici,
senza passare da intermediari.
“Il nostro slogan è:
Prova prima di ac-
quistare!
” spiega Martina Marinelli. “Free
SocialMarket offre lapossibilitàdi provare
i prodotti prima di decidere se acquistarli.
La vendita è la naturale conseguenza
dell’assaggio o della prova del prodot-
to
. Per di più la possibilità di acquistare
direttamente dai produttori a un prezzo
vantaggioso favorisce chi è attento al ri-
sparmio senza rinunciare alla qualità”.
MARKETING
La pagella?
La danno i social
LA REPUTATION CORRE SU FB, TWITTER & CO. CON FREE SOCIAL
MARKET SONO I CONSUMATORI A PROMUOVERE E BOCCIARE
I PRODOTTI. BASTA POSTARE FOTO E COMMENTO SUL WEB
di Giuliano Pavone