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SETTEMBRE/OTTOBRE 2015

OROGEL

Nel retail in poco tempo siamo passati da una quota

del 10% al 15%; crescere di 5 punti in un mercato bran-

dizzato dalle multinazionali e in cui ci sono le pl non è

facile. Nel food service, il rinnovamento della struttura

e la formazione degli chef ci ha permesso di ottenere

risultati notevoli. Molto importante è la nostra capacità

di fornire ai cuochi il costo porzione di ogni piatto.

Che importanza ha per voi il target dei vegetariani

e dei vegani?

Non vogliamo ghettizzare nessuno. I nostri consumatori

sono tutti uguali. Però c’è una tendenza che porta nel

2014 il 15% degli italiani a essere raggruppati in questo

contesto.

È un target interessante, anche perché si

tratta di giovani generazioni molto formate, che ci

potrebbero aiutare a rompere quella spiralenegativa

che porta a vendere in promozione e senza tanto

valore aggiunto.

Siamo attenti a questo target, ci dia-

loghiamo attraverso i social network, ma non facciamo

prodotti specifici, dato che tutti i nostri prodotti sono

comunque fruibili per loro.

Come viene accolta l’innovazione nel comparto?

È accolta molto meglio dai consumatore che dal trade

perché nonostante il mercato sia cresciuto in 10 anni di

3 punti all’anno ha lo stesso spazio nei pdv di 10 anni

fa, quindi spesso non si riescono a valorizzare degli

item distintivi e innovativi. Però il trend salutistico e

tutto ciò che abbiamo fatto in comunicazione hanno

creato buone condizioni, che riusciamo a sfruttare. Le

faccio un esempio. Alcuni anni fa abbiamo lanciato la

Soja Edamame con grande difficoltà, solo nel 2014 sia-

mo riusciti a sfondare il muro che ci impediva di farla

affermare e a proporre ai consumatori questo prodotto

prezioso. Oggi in Gdo ha una ponderata superiore al

70%.

Da questa esperienza ne sono nate altre: il cous

cous vegetariano, le polpette di soja, l’insalata di

quinoa con bacche di Goji. E abbiamo intenzione di

rinnovare l’assortimento con altri item.

Siete usciti in Tv con una campagna che punta sullo

spreco. Questo argomento è compreso dal mercato?

È uno dei nostri cavalli di battaglia. Il tema è compreso

più ora rispetto a qualche anno fa, anche perché la

tecnologia ci aiuta. Avere a disposizione dei prodotti

porzionati consente al consumatore di usare quello che

vuole quanto vuole e questa porzionabilità ci ha con-

sentito di fare passi da giganti in questo senso.

Parliamo di export. L’embargo russo vi ha rotto le

uova nel paniere....

Avevamo fatto un progetto premiummol-

to interessante con un paio di catene.

I consumatori russi amano molto il made

in Italy. Purtroppo l’embargo ha cambiato

le carte in tavola e il tutto si è ridotto a

poche referenze. Ci auguriamo quindi

che venga presto a cadere, anche se ci

è difficile dare un contributo perché ciò

accada. Purtroppo le istituzioni lavorano

a compartimento stagni e le industria

non vengono coinvolte, anche perché la

giungla delle organizzazioni non aiuta

a “coopetere”, ovvero cooperare e com-

petere. Se il sistema comincia a lavorare

insieme forse riusciremo a risolvere anche

situazioni critiche come queste, altrimenti

non sarà possibile.

Come vi rapportate con il mondo delle

private label?

La nostra filosofia è quella di convivere.

Le pl hanno fatto un percorso virtuoso,

passando da un’area di primo prezzo a

una qualitàmedia e buona. Certo ci vuole

una certa attenzione per non cannibaliz-

zare il nostro brand, e quindi il nostro

obiettivo è offrire alle pl ottima qualità,

pur facendo percepire la differenza con

i prodotti a nostro marchio.

Quali sono i vostri obiettivi nel breve

e medio periodo?

Il nostro mercato è in crescita e noi vo-

gliamo crescere più del mercato, certo

sarà difficile proseguire sul trend del

primo trimestre: sarebbe una crescita

annua del 12%! Il nostro sogno è quello

di affermare i nostri valori inmaniera più

decisa e far capire al consumatore che

acquistando il nostro prodotto compra

anche una filosofia, una missione, uno

modo di essere. Questo per noi è un

obiettivo molto importante.

S

180 mio

FATTURATO REALIZZATO

NEI SURGELATI

30 mio

L’INVESTIMENTO PER IL

NUOVO STABILIMENTO

DI CESENA

LO SPRECO È UN NOSTRO CAVALLO DI

BATTAGLIA. IL TEMA È SENTITO PIÙ DI

QUALCHE ANNO FA, ANCHE PERCHÉ LA

TECNOLOGIA CI AIUTA