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SETTEMBRE/OTTOBRE 2015
tre reparti di confezionamento e due ma-
gazzini a -30°C. Il Gruppo ha stanziato
anche 8 milioni per lo stabilimento di
surgelazione di Ficarolo, inVeneto, e circa
10 milioni nel settore dei prodotti freschi
inRomagna. «Si tratta di unprogetto tanto
più oneroso e impegnativo – commenta
Bruno Piraccini – in quanto intrapreso
in una fase congiunturale ancora difficile
per l’economia italiana.
Orogel lo affronterà come sempre con
convinzione e lungimiranza, all’insegna
di un percorso votato alla qualità dei
suoi prodotti coltivati in Italia e prepa-
rati nei propri stabilimenti, nel rispetto
della natura e dei suoi ritmi. Per questo
perseguiamo una forte politica ‘green’,
dedicando un’attenzione particolare all’e-
cosostenibilità e all’ambiente».
Nel 2015, 15 milioni saranno impiegati per
potenziare la surgelazione degli ortaggi
Vogliamo crescere
più del mercato”
i
n occasione del varo del piano di investimenti trien-
nale, Orogel ha anche presentato i propri obiettivi
in ambito commerciale. Abbiamo approfittato dell’occa-
sione per parlarne con
Maurizio Zappatore, direttore
commerciale di Orogel.
Orogel, oltre alle verdure, coltiva talenti: molti dei
dipendenti hanno iniziato in questa azienda la loro
carriera professionale. Lo stesso vale per lei?
Questa azienda ha nel suoDna la formazione dei giovani.
Diverse figure sono entrate in azienda subito dopo il
diploma, intorno ai 20 anni e ora – a più di 40 – sono
capi funzione, ancora giovani ma con un’esperienza
aziendale molto forte. Io sono arrivato in Orogel nel
1995 a 34 anni, con già delle esperienze come funzio-
nario commerciale in aziende di marca alle spalle. Poi
essendo un indigeno, nel senso che sono di Cesena, e
avendo il cognome che ho... non potevo far altro che
approdare qui. Ho iniziato un percorso professionale
che mi ha portato dove sono ora nel 2009. Dopo essere
stato direttore vendite e Gdo manager, ho seguito an-
che la divisione delle confetture... Insomma mi sono
fatto le ossa!
Com’è lavorare in Orogel?
È molto stimolante: come azienda fa molte più cose di
quelle che potrebbe permettersi e ha cercato, fin dagli
anni Novanta di entrare in mercati futuribili, e di non
vivere mai di rendita. Anche nei 7 anni di crisi non
abbiamo mai avuto un cedimento, né nelle vendite, né
nella produzione.
Da quando è entrato in Orogel a oggi come è cam-
biato il mercato?
Per noi in maniera incredibile. Quando sono arrivato io
l’azienda era conosciuta come una buona produttrice,
ma non aveva certo un brand affermato.
Oggi siamo in una condizione nettamente superiore:
c’è un riconoscimento della nostra qualità, sia dal trade
(anche se fatica a riconoscerlo nelle negoziazioni) che
dal consumatore finale.
Retail o foodservice?
Uno e l’altro. Sono due settori complementari che vanno
seguiti in maniera sinergica.
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FATTURATO
COMPLESSIVO 2014
DI OROGEL