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A
nche gli arredi se cambiano il loro luogo
naturale, quello per il quale sono stati
pensati,siarricchisconodisignificatime-
taforici…ecco come arredi da “interno”
escono all’aperto e quelli da “esterno”
ricollocati in sala, magari adiacenti ad una fi-
nestra, mettono in forte relazione i due mondi
per unirli. Il risultato può essere sofisticato e
inaspettato.
Ibridazione degli spazi
Il Soho a Milano in Via Tortona, 12
il perfetto esempio per ana-
lizzare la scelta contemporanea di ibridazione
degli spazi. Questo locale, infatti, enfatizza il
forte rapporto di richiamo con ambiti intimi e
domestici trasportati in un contesto pubblico
come un ristorante. Il ristorante è ubicato in
una vecchia casa in zona Navigli-Porta Genova
da cui si accede tramite un corridoi esterno
coperto e arredato, una sorta di androne pri-
vato. Da questo stretto passaggio si arriva ad
un piccolo giardino, si attraversa la veranda ed
infine si entra al chiuso, nel ristorante vero e
proprio. Il concetto del percorso al contrario
(dall’esterno verso l’interno) prepara al mood
del ristorante. Un piccolo spazio verde senza
barriere nette tra dentro e fuori. Questo piccolo
e nascosto ristorante-giardino ci allontana dal
caosmetropolitanoper farci entrare inuna sorta
di “casa” segreta.
Il ristorante ha anche la funzione di vetrina
per arredi ed accessori. Un esempio è quello di
Agape che mette in scena la grande vasca da
bagno in veranda. Un altro sono gli arredi per
esterni di Emu.
Interessante anche l’intervento green nei gran-
di vasi bianchi che sposta all’interno il verde
creando continuità con il giardino-veranda. Il
rapporto fra esterno ed interno diventa ancora
piùinteressantequandoèpermeabileecontinuo.
In giardino come a casa
Sempre in zona Tortona-Navigli aMilano trovia-
mo Al Fresco
ristorante chenascedalla trasformazionedi uno
spazio industriale da showroom di arredi per
esterni (Dedon), a locale dal sapore francese.
Sia gli interni che il grande giardino sono cu-
ratissimi e il senso di elevato comfort percepito
deriva anche agli arredi della Compagnia dei
Giardini e alla cura del verde progettata dal
garden designer Emanuele Bortolotti (studio
AG&P-
serrae levetrate tipiche
dei capannoni milanesi rendono questo bistrot
all’italiana molto suggestivo anche la sera. Le
lampade a piantana, puntuali sui tavoli, ricor-
dano le classiche campane da interni. Questo
particolare evidenzia la forte relazione con un
ambiente domestico e sposta il mood da giar-
dino a quello di casa riscaldando tutta l’area in
maniera suggestiva. Riconosciamo fra gli arredi
presenti in giardino la culla di Dedon Nestrest
disegnata da D.Pouzet e F. Frety
e spicca fra le piante colorate, gli arredi
in midollino più classici e i tavolini e sedie retrò
inferro. Suggestivoil grandeelementoa focolare
collocatoal centrodi uno spiazzo, che sottolinea
e amplifica la convivialità, grazie a un elemento
potente come il fuoco. La qualità della cucina è
garantita grazie allo Chef giapponese Kokichi
Takahashi (a curriculum esperienza con Carlo
Cracco e Andrea Berton) che propone piatti
gourmet di buona cucina mediterranea e alla
consulenza di Negrini e Pisani.
luglio/agosto 2014
mixer
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nella pagina a
fiaNco
Il “Soho” di milano
dove gli ambienti
intimi e domestici
vengono trasportati
in un contesto
pubblico
In questa pagina “Al
fresco” che nasce
dalla trasformazione
di uno spazio
industriale da
showroom di arredi
a locale dal sapore
francese
Consuelo Redaelli, titolare
dello studio Toolskit di
Milano, è specializzata
in progettazione d’interni
per bar, ristoranti, mense
aziendali, stand,
allestimenti temporanei
fieristici, chioschi e isole
tipiche e di progetti di
comunicazione a 360° e
di eventi, realizzati chiavi
in mano. È anche docente
presso all’Istituto Europeo
di Design Milano IED nel
corso di tesi di interior
design. toolskit.it
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