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perché è un esempio di mone-
ta complementare che circola
solo nel mercato di utilizzo,
una moneta che nulla deve
alla finanza e ha quindi una
funzione aticiclica. La ripresa
può avvenire solo con politi-
che economiche espansive e
l’aumento del buono pasto è
un sostegno alla circolazione
dei consumi».
OBIETTIVO 7 EURO
La quota di deducibilità fiscale
alla quale si punta sonoquindi
i 7 euro. Non è mancata al ri-
guardolarispostadelGoverno,
con il Sottosegretario al Mini-
steroEconomiaeFinanzePier-
paoloBaretta, che insintesi,ha
ricordato: che per il Governo
la linea della riduzione del cu-
neo fiscale rimane importante
anche nella difficoltà della fi-
nanza pubblica; che è inten-
zione del Governo affrontare
il tema del buono pasto ma è
necessario un inquadramento
strategico più generale e che
un euro di maggiore defisca-
lizzazione richiede di trovare
36 milioni di euro a copertura
delminoregettito, aperimetro
costante, senza allargare cioè
la base dei lavoratori coinvolti.
La missione non è impossibile
ma richiede di ragionare sulle
priorità delle voci nella finan-
za pubblica, ipotizzando una
diversa scala di detraibilità in
funzione del reddito per diffe-
renti voci di spesa che attual-
mente sono indipendenti dal
redditostesso,hadettoBaretta.
Vale a dire che la coperta è
corta e se si tira da un lato, ci
si scopre dall’altro.
Un provvedimento di adegua-
mento dei buoni pasto non ha
solo ricadute macroeconomi-
che, ma ne avrebbe, secondo
CarnevaleMaffè, anchemicro.
Infatti, analizzando il conte-
nuto di 100 mila scontrini di
esercizi aderenti al circuito
Noumeno («per la prima volta
disponiamo di dati di sell out
nel settore dei pubblici eserci-
zi»), il docente rileva che «tutto
il valore va in lavoro e in beni
diprovenienzaprevalentemen-
te nazionale: il pranzo vero e
proprio (pasti, panini, pizze)
costituisce il 53% del volume e
il 78%del valoredegli scontrini
analizzati. Le acque minerali e
caffetteria sono la seconda ca-
tegoria più rappresentata, con
un totale del 31% sul volume,
ma solo del 9% del valore. Se
ne ricava che la quota di valore
aggiuntonazionaleè stimabile
in oltre il 99%, in quanto sono
molto limitate in valore le voci
relative a merci d’importazio-
ne, quali birre estere e liquori».
Forse una voluta forzatura,
così come provocatoria è sta-
ta l’affermazione, sempre di
Carnevale Maffè, che alzare la
detraibilitàdelbuonopastodia
risultatimigliori epiùestensivi
degli 80eurodelDecreto renzi
sulla cui efficacia si è dibattuto
questa estate.
«Non bisogna contrapporre
il bonus degli 80 euro con i
buoni pasto – ha commentato
Marco Causi, capogruppo Pd
in commissione Finanza della
Camera dei Deputati – perché
è uno strumento complemen-
tare, non alternativo. Quanto
all’impatto sul valore aggiunto
nazionale, occorrerilevareche
nell’alimentare la bilancia dei
pagamenti èancorasaldamen-
tepassiva». EBaretta: «teniamo
fermigli80euroeoccupiamoci
delle altre questioni».
Insomma, tutti d’accordo che
i tempi sono ormai maturi per
una revisione complessiva del
sistemadel buonopasto. Resta
solo da vedere se e come un
provvedimento inquesta dire-
zione sarà inserito nella Legge
di stabilità.
M
26
Mixer
OTTOBRE 2014
Pausa pranzo
IN PROFONDITÀ
100.000
di scontrini analizzati
di esercizi aderenti al
circuito Noumeno
78%
del valore degli
scontrini analizzati
è costituito da pasti,
panini, pizze
9%
del valore degli
scontrini analizzati è
costituito da acque
minerali e caffetteria
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